Posticipare la scadenza dell’approvazione dei bilanci comunali al 31 maggio prossimo: questa la richiesta che il presidente dell’Anci Piero Fassino e quello dell’Upi Achille Variati hanno inoltrato con una lettera al ministro dell’Interno Angelino Alfano.
La richiesta delle due associazioni, ai sensi dell’articolo 151 comma 1 del Tuel, muove dalla “considerazione delle difficoltà emerse in queste ore e della oggettiva complessità degli adempimenti”.
Anci ed Upi, in quanto componenti della Conferenza Stato-Città, esprimono anche il proprio assenso allo slittamento al 31 maggio, chiedendo al ministro di provvedere alla sua “convocazione in via di urgenza se ritenuto assolutamente necessario quale adempimento”.
“Non possiamo che essere pienamente d’accordo con la decisione presa da Anci e Upi di chiedere al ministro Alfano di posticipare la scadenza per l’approvazione dei bilanci comunali al 31 maggio. Già nelle scorse settimane l’Anci Sicilia aveva inviato ad Alfano e Fassino una lettera con una richiesta analoga, a fronte delle numerose sollecitazioni arrivate da svariati comuni dell’isola”. Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.
“In queste settimane i comuni hanno affrontato le complessità tecniche relative alla chiusura dei bilanci di previsione 2016, che hanno determinato un forte rallentamento dell’operatività degli uffici. È quindi evidente come, per molti amministratori, sia stato impossibile rispettare la scadenza del 30 aprile per approvare i bilanci previsionali. Sosteniamo pertanto la richiesta che Anci e Upi hanno rivolto al Ministro Alfano per prorogare al 31 maggio tale scadenza, al fine di usufruire di un ulteriore mese di lavoro per portare a termine le operazioni per la definizione delle diverse questioni aperte”. Si è espresso così Roberto Scanagatti, Presidente di Anci Lombardia.
I tempi per una proroga, però, sono ovviamente strettissimi, perché ci sarebbe bisogno di una Conferenza Stato-Città oggi e della firma immediata del ministro sul decreto per spostare i termini che nella Stato-Città di febbraio erano stati fissati come «definitivi».
Ad agitare la scena è l’ombra del commissariamento dei Comuni fuori termine, prospettiva delicata quando l’ipotesi riguarda centinaia di enti e arriva alla vigilia di un turno elettorale in circa 1.400 centri, ma come sempre in questi casi è bene distinguere il piano tecnico da quello politico.
C’è dunque attesa per sapere se dal Ministero verrà accolta o meno la richiesta del presidente dell’Anci sulla proroga al 31 maggio per l’approvazione stessa dei bilanci, che cambierebbe ovviamente tutto. Al momento, però, dal Ministero non ci sarebbe l’intenzione di concedere la proroga.