equitalia-2015-640x340La Corte dei Conti centrale di appello, con sentenza depositata in data 1 febbraio 2018 ha condannato Equitalia a risarcire un Comune: ecco come si sono svolti i fatti.


 

Confermata in appello la tesi del Prof. Enrico Michetti, difensore del comune. Gli Enti Locali possono agire direttamente contro Equitalia grazie ad un Regio Decreto del 1933. La Corte dei Conti centrale di appello ha condannato Equitalia a pagare al comune di Ciampino l’importo di euro 9.793.475,63 oltre interessi legali.

 

La vicenda prende le mosse nel lontano 2008 quando il Comune di Ciampino stipulava un’apposita convenzione con Equitalia affidando a quest’ultima la gestione del servizio di riscossione coattiva dei tributi, delle multe, delle contribuzioni per le mense scolastiche nonché del servizio idrico affidando ad Equitalia la riscossione di oltre 31 milioni di euro.

 

Più volte nel corso degli anni il Comune, in considerazione dell’esiguità degli importi riscossi da Equitalia, aveva inutilmente sollecitato il Concessionario a procedere nella riscossione dei ruoli affidati, lamentando la totale assenza di chiarezza e la mancata partecipazione di documenti che giustificassero le quote dichiarate inesigibili.

 

In particolare, dopo approfondita analisi della situazione in essere, il Comune rilevava un mancato versamento nelle casse comunali di euro 12.091.283,46. Tale situazione, peraltro, si aggravava quando la Corte dei Conti, in sede di regionale di Controllo, chiedeva al Comune chiarimenti in ordine alla gestione dei residui riferiti proprio ai ruoli affidati alla Concessionaria.

 

Di qui l’unica strada percorribile: far causa ad Equitalia.

 

Tale decisone, tuttavia, dal punto di vista pratico dava luogo ad una serie di difficoltà giuridiche poiché quando si controverte di “maneggio di denaro pubblico” l’azione di “responsabilità patrimoniale” è intestata al Procuratore regionale della Corte dei Conti ed i Comuni, quindi, in tale materia, null’altro potrebbero fare che attendere che la Procura aggredisca il Concessionario.

 

Tale attesa avrebbe comunque posto l’Ente Locale in una situazione di inadempienza o conclamata inerzia dinanzi ad evidenti comportamenti che, se non censurati, avrebbero continuato non soltanto ad arrecare un danno alle casse comunali, ma ad incrementarlo giorno dopo giorno.

 

Il Prof. Enrico Michetti, avvocato del Comune, ha ritenuto che in base ad un Regio Decreto del 1933 n. 1038 si potesse agire direttamente innanzi alla Corte dei Conti. Tale tesi veniva accolta in primo grado dalla Corte dei Conti Sezione giurisdizionale del Lazio che, con la sentenza del 6 maggio 2015 n. 255 che condannava Equitalia Sud S.p.A. al pagamento in favore dell’Ente Locale di euro 12.091.283,46 oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali sollecitando, al contempo la Procura a valutare ulteriori ipotesi di sussistenza di danni da disservizio, concretizzatesi a carico della popolazione del Comune.

 

La sentenza veniva impugnata da Equitalia innanzi alla Corte dei Conti Centrale d’appello che con sentenza del 1 febbraio 2018 ha confermato la “piena legittimazione ad agire del Comune di Ciampino, che ha convenuto in giudizio, dinanzi alla sezione territoriale della Corte dei conti, la Equitalia Sud spa lamentando inadempienze contrattuali relative alle mancate riscossioni frutto della mancata formazione dei ruoli e del maturare degli effetti prescrittivi” rideterminando l’importo in euro 9.793.475,63.

 

Oggi ad Equitalia è subentrata l’Agenzia delle Entrate Riscossioni S.p.A. che dovrà tener conto di questo precedente giurisprudenziale importante che sicuramente verrà utilizzato da quei Comuni che, come Ciampino, hanno subito e stanno subendo disagi nella corretta riscossione dei tributi da parte del gestore.