Ultima chiamata per Tasi e Imu. L’appuntamento è per tutti entro il 16 dicembre quando dovrà essere versato il saldo 2015 dell’imposta prevista per quest’anno. Nel caso dell’abitazione principale il tributo dovuto è solo la Tasi, mentre per gli altri immobili andrà pagata sia l’Imu che la Tasi, a meno che quest’ultima non sia stata azzerata dal Comune.
Occhio alla determinazione dell’aliquota di riferimento. Per determinare l’imposta occorre infatti individuare la specifica aliquota da applicare al valore imponibile dell’immobile facendo attenzione che, mentre per il calcolo dell’acconto (scadenza 16 giugno) si doveva utilizzare quella vigente nel 2014 (salvo il Comune non avesse già stabilito le nuove aliquote entro maggio), per il calcolo del saldo bisogna ora considerare l’aliquota fissata dal comune per l’anno d’imposta 2015 purché deliberata entro il 30/7/2015 (termine prorogato al 30/9/2015 per le città metropolitane e i comuni della Sicilia) e pubblicata sul sito del Mef entro il 28 Ottobre 2015. Qualora il Comune non abbia rispettato uno dei due termini, l’aliquota di riferimento per il calcolo del saldo sarà quella vigente per il 2014. Una volta determinato il tributo dovuto per l’intero anno, si sottrae l’importo pagato in acconto e la differenza andrà versata entro il 16 dicembre.
Come lo scorso anno il Comune non può fissare aliquote superiori al 2,5 per mille per la Tasi delle abitazioni principali (con eccezione dei fabbricati rurali strumentali per i quali l’aliquota massima è fissata per legge all’1 per mille); e del 10,6 per mille (considerando sia l’Imu che la Tasi) per le abitazioni diverse da quelle principali. Ai Comuni è stato consentito di aumentare anche nel 2015 dello 0,8 per mille l’aliquota massima della Tasi: pertanto il prelievo massimo a cui si può arrivare, nella peggiore delle ipotesi, è pari al 3,3 per mille per le abitazioni principali e all’11,4 per mille per le seconde case.
Il Calcolo Medio – Secondo i calcoli del Servizio politiche territoriali della Uil il costo medio sarà di 156 euro (78 euro da versare con il saldo). Se si prendono a riferimento le sole Città capoluogo l’importo sale a 197 euro medi (98 euro per il saldo). In testa alla classifica si colloca Torino con 403 euro medi a famiglia. Seguono Roma dove si pagheranno 391 euro medi, Siena con 356 euro, Firenze con 346 euro e Genova con 345 euro. Questi importi pagati dalle famiglie, rileva Guglielmo Loy, il segretario confederale della Uil, «produrranno un gettito di 3,7 miliardi di euro considerando soltanto le abitazioni principali, dal prossimo anno però, la Tasi non si pagherà più sulle abitazioni principali»