Chi riceve la comunicazione può percorrere due strade: fornire gli elementi sconosciuti al Fisco che giustifichino le anomalie o regolarizzare con una dichiarazione integrativa.
Stanno per essere recapitate nelle cassette postali o alla casella Pec di circa 100mila cittadini, altrettante lettere di compliance. Si tratta degli alert preventivi, con cui l’Agenzia delle Entrate segnala che, dagli incroci dei dati presenti nelle proprie banche dati, risultano non dichiarati, in tutto o in parte, redditi percepiti nel 2013. Le modalità di comunicazione del Fisco e quelle che i contribuenti devono seguire per sanare o spiegare, eventualmente, gli errori o le omissioni riscontrate, sono state definite nel provvedimento del 12 maggio 2017.
Per questa nuova tranche, stesse regole e criteri fissati per le 100mila comunicazioni partite nelle scorse settimane; tanto per cominciare, quindi, l’anno d’imposta considerato è il 2013 e i redditi interessati sono:
- di fabbricati, derivanti dalla locazione di immobili a tassazione ordinaria o soggetti al regime opzionale della cedolare secca
- di lavoro dipendente e assimilati, compresi gli assegni periodici al coniuge o ex coniuge
- prodotti in forma associata derivanti dalla partecipazione in società di persone o in associazioni tra artisti e professionisti oppure derivanti dalla partecipazione in Srl “trasparenti”
- di capitale, da partecipazione qualificata in società di capitali
- da lavoro autonomo abituale e professionale
- alcuni tipi di redditi diversi e redditi derivanti da lavoro autonomo abituale e non professionale
- d’impresa, con riferimento alle rate annuali delle plusvalenze/sopravvenienze attive.
Ricapitolando
I contribuenti, ricevuta la comunicazione, possono chiedere ulteriori informazioni o spiegare il perché delle anomalie emerse dai controlli incrociati rivolgendosi ai Cam (Centri di assistenza multicanale) e agli uffici territoriali delle Entrate. L’eventuale documentazione può essere trasmessa all’Agenzia utilizzando il canale di assistenza Civis. Nel caso in cui gli errori riscontrati siano effettivi, i destinatari possono regolarizzare la loro posizione avvalendosi del ravvedimento operoso, istituto che la legge di stabilità 2015 ha profondamente modificato, prevedendo, tra l’altro, la possibilità, in assenza di cause ostative, di sanare la propria posizione senza limiti temporali, ossia fino al termine per l’accertamento, con il beneficio della riduzione delle sanzioni in misura graduata a seconda dell’intervallo intercorso tra la data della violazione e l’intervento correttivo.
Nel cassetto fiscale tutto quel c’è da sapere e da fare
I contribuenti abilitati troveranno nel loro Cassetto fiscale un dettagliato prospetto informativo con i dati riguardanti le anomalie segnalate. L’interessato, conoscendo il quadro completo della situazione, può agire di conseguenza, fornendo elementi sconosciuti al Fisco che giustifichino i rilievi oppure presentando una dichiarazione integrativa “riparatrice”. Da quest’anno, inoltre, un aiuto in più per i destinatari delle lettere ai quali è chiesto di ricontrollare ed eventualmente aggiornare i dati dichiarati relativi ai redditi di lavoro dipendente e assegni periodici, i redditi di partecipazione, i redditi assimilati a quelli di lavoro autonomo e i redditi diversi. Per loro infatti, l’Agenzia rende disponibile un prospetto precompilato relativo al quadro da rettificare o completare, contenente i dati utili da inserire nella dichiarazione integrativa.
Nella maggior parte dei casi, inoltre, gli interessati troveranno nel Cassetto fiscale un foglio “Avvertenze”, che li guiderà nelle mosse successive al ricevimento della comunicazione, e due link ad hoc: il primo consente di scaricare il file relativo alla dichiarazione presentata per l’anno d’imposta 2013, il secondo permette di accedere al software di compilazione UnicoOnLine, per predisporre e inviare la dichiarazione integrativa, e stampare il modello F24 per il pagamento degli importi dovuti.