crescitaCombattere l’evasione e l’elusione fiscale, garantire la sostenibilità del gettito e rafforzare il mercato unico per le imprese. Sono, in estrema sintesi, gli obiettivi che si prefigge di conseguire il nuovo piano d’azione presentato dalla Commissione europea. Alla base del nuovo progetto, che fa seguito al primo piano di interventi presentato a marzo, un principio fondamentale: le imposte, in misura equa, devono essere versate dalle imprese, siano esse grandi, medie piccole, locali o mondiali, nel luogo in cui si svolge l’attività economica e dove gli utili sono effettivamente generati.

 

Il nuovo approccio della Commissione europea

 

Le iniziative proposte dall’esecutivo comunitario nel breve, medio e lungo termine, utilizzano e rafforzano le misure già individuate a marzo. L’obiettivo, anche in questo caso, è aumentare la trasparenza fiscale e contrastare l’evasione fiscale e l’erosione della base imponibile. Il pacchetto di interventi, in linea con i provvedimenti a cui sta lavorando l’Ocse e il G20 sul contrasto all’erosione della base imponibile e al trasferimento degli utili (BEPS), è il segno tangibile di un nuovo approccio disciplinare che tiene conto dello stato di arretratezza dell’impianto normativo comunitario e degli Stati nazionali.

 

Gli interventi sul piano normativo

 

Secondo la Commissione, l’attuale impianto normativo, comunitario e degli Stati membri, necessita di interventi per riportare l’economia al passo con i tempi. Le attuali arretratezze rischiano di trasformarsi per gli Stati nazionali in un vero e proprio boomerang dato che alcune imprese approfittano del mancato coordinamento per sfuggire all’imposizione fiscale. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Dalla riduzione delle entrate fiscali per gli Stati membri fino ad arrivare all’inevitabile ricarico, in termini di oneri, a danno dei cittadini e alle distorsioni della concorrenza che si riverberano sulle imprese alle quali compete l’onere di versare la giusta quota di imposte.

 

Le direttrici operative e le misure chiave

 

Il piano d’azione, secondo le intenzioni dell’esecutivo, poggia su una serie di misure che dovrebbero garantire un sostanziale miglioramento dell’ambiente dell’imposizione allo scopo di renderlo più equo, più efficiente e più favorevole alla crescita economica continentale. Con indiscutibili vantaggi per tutti dagli Stati nazionali alle istituzioni comunitarie. In questo ambito le misure proposte su muovono lungo una serie di direttrici che vanno dall’intervento tecnico a quello più squisitamente di contesto. Le azioni chiave proposte, invece, sono tre: rilanciare la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società; garantire una tassazione efficace; aumentare la trasparenza.

 

Per la prima azione, la Commissione considera la base imponibile comune per l’imposta sulle società, in acronimo CCCTB, una soluzione utile ai fini dell’affermazione del mercato unico globale per le imprese e un rimedio efficace per porre un freno all’elusione fiscale societaria. A tal fine la Commissione ha proposto di iniziare a breve termine negoziati finalizzati alla elaborazione di una proposta che prevede l’introduzione di una CCCTB obbligatoria. L’approccio metodologico proposto è graduale ma consentirà agli Stati membri di semplificare il percorso per assicurare la base imponibile comune. Entro il 2016 la Commissione conta di mettere a punto una proposta ad hoc.

 

Per ciò che concerne la seconda azione chiave, ovvero la possibilità di garantire una tassazione efficace, l’esecutivo Ue propone l’adozione di misure per eliminare le scappatoie normative, migliorare il sistema di fissazione dei prezzi di trasferimento e attuare norme più severe per i regimi fiscali preferenziali. Infine sull’ultimo punto, l’incremento della trasparenza, la Commissione ha sottolineato di aver pubblicato un elenco comunitario di giurisdizioni fiscali di Paesi terzi e territori che non cooperano inseriti nella black list dagli Stati membri. L’elenco ha una sua valenza strategica, secondo la Commissione, in quanto consentirà di sottoporre a opportuni rilievi le giurisdizioni fiscali non cooperative e sviluppare una strategia di controllo comune.

 

Una strategia ad ampio spettro all’insegna della cooperazione

 

Oltre alle misure chiave delineate nel piano d’azione la Commissione europea ha anche illustrato altri interventi che, unitamente alle nuove misure proposte, confermano la fedeltà agli impegni assunti con il programma di lavoro per il 2015 e l’interesse nei riguardi di un approccio multidisciplinare e più globale per combattere l’evasione e l’elusione fiscali, rendere più equo il mercato unico e a promuovere l’occupazione, la crescita e gli investimenti in Europa. Tra questi una consultazione pubblica per valutare l’opportunità di richiedere alle società l’obbligo di pubblicazione di determinate informazioni di carattere fiscale.