Accolti nel modello dedicato agli enti pubblici, consentono di versare gli importi richiesti dall’Agenzia per inosservanza delle disposizioni in materia immobiliare.
I codici tributo già in uso con il modello F24 per il pagamento delle somme dovute a seguito dell’attribuzione d’ufficio della rendita presunta e delle somme accertate a seguito di violazioni della normativa catastale – istituiti, rispettivamente, con le risoluzioni 19/2012 e 50/2015 – possono essere utilizzati anche con l’F24 enti pubblici.
A tale scopo, la risoluzione n. 66/E del 21 luglio 2015 apre le porte dell’F24 Ep ai seguenti codici tributo, da esporre in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”:
“T001” – Tributi speciali catastali – rendita presunta
“T002” – Sanzione per mancato adempimento catastale – rendita presunta
“T003” – Interessi – rendita presunta
“T004” – Oneri accessori connessi alla determinazione della rendita presunta
“T009” – Tributi speciali catastali – accertamento catastale
“T010” – Sanzioni per mancati adempimenti catastali – accertamento catastale
“T011” – Interessi sui tributi speciali catastali – accertamento catastale
“T012” – Imposta di bollo – accertamento catastale
“T013” – Recupero spese per volture – accertamento catastale.
“T014” – Oneri accessori per operazioni catastali – accertamento catastale
“T015” – Altre spese per operazioni catastali – accertamento catastale.
Nel campo “sezione” del modello F24 Ep va specificato che destinatario delle somme è l’“Erario” (valore “F”). Inoltre, i dati da riportare nei campi “codice atto” e “riferimento B” (ossia, l’anno cui si riferisce il versamento) devono essere desunti dall’atto emesso dall’ufficio.
La risoluzione, infine, ricorda che è esteso alla modalità F24 Ep anche il codice tributo “806T”, che va utilizzato per versare le spese di notifica degli atti emessi dagli uffici per inosservanza delle norme catastali.