La polemica sulla cessione di PagoPA continua: per placare gli animi è intervenuto, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, l’ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante.
Continua a fare discutere il cosiddetto “decreto PNRR quater”, che prevede la cessione di PagoPA, la società statale dei pagamenti alla pubblica amministrazione, all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Ipzs) e a Poste Italiane.
Una situazione che si era scaldata parecchio nelle scorse settimane, con le banche che avevano protestato contro questa decisione.
Nel mirino dell’accusa il fatto che questa decisione potrebbe danneggiare sul lungo termine gli istituti di credito, preoccupati di perdere il controllo del sistema PagoPA se il sistema venisse ceduto a un ente privato: un sistema nel quale hanno investito tempo e denaro significativi.
Ma non solo: questo passaggio di consegne ha fatto emergere alcuni dubbi anche sulla qestione dei rischi per la privacy dei cittadini, come oggetto di un’interrogazione portata avanti dal Partito Democratico.
Per fugare questi dubbi, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera è intervenuto direttamente l’amministratore delegato di Poste Italiane.
Polemiche sulla cessione di PagoPA: i chiarimenti dell’ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante
Durante un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera, l’AD di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha affrontato diversi temi chiave, anticipando l’imminente presentazione del nuovo piano strategico della società.
Del Fante ha discusso della questione della privatizzazione della quota del 29.26% attualmente detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), sottolineando che la decisione è prerogativa dell’azionista e non del management. Il piano quinquennale in fase di preparazione, che copre il periodo dal 2024 al 2028, si focalizzerà principalmente sull’ambito della logistica e sull’evoluzione verso un modello di servizio sempre più omnicanale, mantenendo una presenza territoriale invariata rispetto al 2017.
Riguardo al tema di PagoPA, Del Fante ha tranquillizzato riguardo ai potenziali rischi per la privacy dei dati e alla minimizzazione dell’importanza del circuito. Ha chiarito che il passaggio del controllo di PagoPA dal MEF al Poligrafico, con quest’ultimo che diventerà azionista di maggioranza (51%) e Poste Italiane azionista di minoranza (49%), sarà regolato da un provvedimento di legge. Del Fante ha ribadito che la riservatezza dei dati sarà garantita, facendo riferimento al vasto volume di transazioni gestite dall’azienda senza lamenti sulla riservatezza da parte degli utenti.
Del Fante ha anche evidenziato il lungo rapporto di collaborazione con le banche italiane, sottolineando che Poste Italiane agisce come intermediario per offrire prestiti di istituzioni finanziarie, senza mai incontrare problemi di riservatezza dei dati. Infine, ha chiarito che PagoPA è un circuito di pagamento consolidato che coinvolge numerosi fornitori di servizi e che l’interesse dell’azionista sarà sempre quello di far crescere gli asset garantendo al contempo la massima riservatezza dei dati.
Tuttavia secondo alcuni diretti interessati, nonostante le rassicurazioni di Del Fante, resta fondamentale mantenere una vigilanza attiva sulla protezione dei dati e sull’equità nell’accesso ai servizi finanziari. In un’epoca in cui la digitalizzazione avanza rapidamente, è essenziale garantire che i cambiamenti strutturali nel settore finanziario non compromettano la privacy e i diritti degli utenti.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it