concorsoAl centro dell’intervento del direttore delle Entrate a palazzo Madama tre schemi di decreti legislativi tesi all’attuazione di parte della legge delega di riforma fiscale.

 

Crescita e internazionalizzazione delle imprese attraverso regole che garantiscano stabilità e certezza all’ordinamento tributario in modo da favorire gli investimenti idonei a rapportarsi con la globalizzazione dei mercati. Il numero uno dell’Agenzia, Rossella Orlandi, in audizione ieri, presso la commissione Finanze e Tesoro del Senato, sui contenuti di tre decreti legislativi in itinere, parte della legge delega fiscale (legge 23/2014), ha sottolineato lo sforzo del legislatore nella creazione di una cornice solida di regole tributarie.

 

In particolare, i provvedimenti contengono:

 

  • misure per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese (articolo 12)

 

  • misure in materia di trasmissione telematica delle operazioni Iva e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici (articolo 9, comma 1, lettere d e g.

 

  • disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente, (articoli 5, 6 e 8, comma 2).

 

Internazionalizzazione delle imprese

 

Sul primo decreto in discussione, la Orlandi ha ricordato come “la crescente partecipazione dell’Amministrazione finanziaria ai tavoli internazionali abbia consentito un’accelerazione del processo di modernizzazione della legislazione fiscale domestica, sempre più tesa a massimizzare le talvolta divergenti esigenze di rafforzare il rapporto fiduciario con il contribuente e di contrastare fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva”.

 

Importante il ruolo della procedura di voluntary disclosure che prevede vantaggi per i residenti in Italia che denunciano attività detenute all’estero. Per il direttore dell’Agenzia l’istituto “rappresenta una perfetta sintesi tra quelle apparentemente contrapposte esigenze,(…), di intensificare la collaborazione e la compliance spontanea del contribuente e, al contempo, di rafforzare il contrasto a fenomeni evasivi”.

 

In relazione al decreto legislativo in esame in Commissione, i punti qualificanti, per Rossella Orlandi, sono il rafforzamento della cooperazione tra Amministrazione finanziaria e contribuente, l’incentivo agli investimenti in Italia da parte di imprese estere, la semplificazione degli investimenti all’estero da parte di imprese residenti e la razionalizzazione delle discipline rivolte agli operatori attivi sui mercati internazionali.

 

Per il direttore “non può che apprezzarsi l’evidente sforzo compiuto nel decreto legislativo volto a riequilibrare il delicato rapporto tra contribuente ed Erario e rendere più efficiente il sistema impositivo italiano, potenziando strumenti già esistenti o introducendo discipline più moderne e idonee a cogliere le sfide che pone la sempre più accentuata globalizzazione dei mercati. Tutto ciò contribuisce in maniera incisiva a rendere il nostro ordinamento più attraente e competitivo nello scenario internazionale e può, quindi, influenzare positivamente il rilancio dell’economia del nostro Paese”.

 

Trasmissione telematica delle operazioni Iva e controllo delle cessioni di beni con distributori automatici

 

Il provvedimento in esame prevede, tra l’altro, una maggiore diffusione della fattura elettronica e – ha spiegato il direttore – “l’impatto delle disposizioni dello schema di decreto sulle attività dell’Agenzia delle Entrate è indubbiamente rilevante, tanto in termini di rimodulazione dei processi di lavoro (assistenza e controllo) che in termini di reingegnerizzazione delle banche dati e degli strumenti di dialogo con i contribuenti” pur se “la tecnologia oggi esistente consente di supportare ed efficientare in modo determinante tali processi di cambiamento, come peraltro studiato e ufficializzato da autorevoli organismi internazionali come l’Ocse”.

 

Lo schema di decreto – ha aggiunto la Orlandi – lascia al singolo contribuente la scelta se sfruttare o meno queste tecnologie e tali scelte influenzeranno necessariamente i tempi del rinnovamento: la sfida per l’Amministrazione finanziaria e, in particolare, per l’Agenzia delle Entrate, conseguente all’approvazione del decreto, sarà quella di definire e predisporre, nei termini previsti, le infrastrutture tecnico – operative necessarie per  far funzionare i nuovi processi comunicativi e governare tempestivamente e con qualità le informazioni che verranno acquisite nelle diverse modalità descritte dallo schema di decreto”.
E, proprio per farsi trovare pronti, l’Agenzia ha già avviato incontri operativi con il partner tecnologico Sogei e le associazioni di categoria.

 

Certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente

 

Rossella Orlandi, infine, si è soffermata sulla funzione del decreto legislativo relativo alla certezza del diritto, finalizzato a migliorare i rapporti tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti, secondo principi di “certezza, trasparenza e fiducia reciproca”.

 

I concetti di fondo sono: più stabilità e chiarezza normativa per le imprese interne e per gli investitori esteri, riduzione della complessità del sistema fiscale, l’introduzione del regime di adempimento collaborativo, il rafforzamento del ruolo dell’Agenzia delle Entrate come quello di vero consulente al servizio del contribuente e relativa fidelizzazione e riduzione delle possibilità di contenzioso

 

Nel corso dell’audizione, inoltre, ha sottolineato che “la codifica del divieto di abuso del diritto recata dal decreto fornisce un contributo idoneo a delineare in modo più certo la materia, superando le criticità degli ultimi anni, a garanzia di una più efficace tutela del contribuente chiamato a rapportarsi con il suo interlocutore istituzionale su basi di maggiore e reciproca chiarezza e trasparenza”.