impiegato 2Arriva al traguardo la divisione fra le Regioni dei 251 milioni messi a disposizione dalla legge di bilancio per mettere fine alla transizione degli oltre 6mila dipendenti dei Centri per l’impiego.


“Un passo ulteriore nell’ambito di un percorso importante per il futuro delle politiche attive per il lavoro nel nostro Paese. Con i riparti approvati oggi diamo infatti una risposta ai lavoratori dei centri per l’impiego e prossimamente, mi auguro già la prossima settimana, con una specifica convenzione regoleremo la fase di transizione, dando un futuro alla governance pubblica del mercato del lavoro”, così il presidente Stefano Bonaccini, ha commentato il via libera alle tre intese (sancite nella Conferenza Stato-Regioni e nella Conferenza Unificata) relative a tale settore.

 

“Da quest’anno, ferma restando la fase di transizione definita dalla convenzione prevista dalla legge di bilancio, i dipendenti dei centri per l’impiego sono trasferiti alle dipendenze delle Regioni o di agenzie o enti regionali. È un segnale positivo – spiega Bonaccini – che dà certezze al sistema, ma è anche una sfida importante a cui sono chiamate le istituzioni regionali con la collaborazione degli enti locali per innovare, migliorare e incrementare l’offerta di lavoro. Oggi abbiamo ripartito i 235 milioni di euro previsti per i lavoratori a tempo indeterminato dei centri per l’impiego e i 16 milioni per quelli a tempo determinato. Si chiude così, grazie anche alla collaborazione proficua del ministro Giuliano Poletti e al lavoro svolto dalla Commissione lavoro della Conferenza delle Regioni coordinata d Cristina Grieco, un pacchetto di provvedimenti che avevano preso il via con il jobs act”.

 

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Cristina Grieco (coordinatrice della Commissione lavoro della Conferenza delle Regioni): “Quello di oggi è uno degli ultimi passaggi di una interlocuzione Governo-Regioni complessa, ma estremamente produttiva. In questi mesi abbiamo collaborato per il varo del decreto sui livelli essenziali per le politiche attive, per il provvedimento sull’accreditamento delle sedi che erogano servizi e quello sull’autorizzazione e iscrizione all’albo delle agenzie. Abbiamo dato il via libera poi al piano di rafforzamento dei centri per l’impiego che, utilizzando risorse UE, prevede l’assunzione di 1.600 unità di personale di cui 600 dedicate alla gestione delle misure per l’inclusione attiva e al reddito di inclusione (Rei). Inoltre abbiamo modificato l’accordo del 2016 per la gestione della fase transitoria che prevede coperture finanziarie dovute per due terzi dallo Stato e per un terzo dalle Regioni, rispetto al quale sono state individuate ulteriori somme residuali per l’anno 2017 pari a 45 milioni di euro.

 

Dopo aver governato la fase di transizione sulla base del principio di leale collaborazione, Stato e Regioni si sono fatti carico della necessaria copertura finanziaria, con i riparti definiti oggi in Conferenza Stato-Regioni si è poi stabilito un altro principio chiave. Le risorse per il personale a tempo indeterminato e determinato, 235 milioni più 16 milioni, sono a carico dello Stato e attribuite alle Regioni. A queste ultime competono invece tutti gli oneri legati al funzionamento dei centri per l’impiego. Sono convinta – ha concluso Grieco – che ora nei diversi territori regionali si possa dar vita a specifiche politiche attive per il lavoro più attente alle peculiarità territoriali”.

 

In allegato il prospetto con le tabelle.