Col decreto Riscossione, le cartelle esattoriali si potranno pagare in 10 anni o saranno stralciate: ecco tutte le novità.


Pochi giorni fa, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Riscossione (Dlgs n°110 del 29 luglio 2024), entrato in vigore l’8 agosto 2024.

Sul tema, è intervenuto anche il Viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo, che ha fatto il punto della situazione:

“Questo provvedimento è fondamentale perché riordina tutto il sistema della riscossione dei tributi. Dobbiamo partire da alcuni dati: oggi presso agenzie entrate riscossione abbiamo un carico di cartelle di 1 miliardo 207 milioni, più di 170 milioni sono le cartelle e interessano circa 20 milioni di contribuenti il 28 per cento è stato notificato prima del 2010 e il 27 per cento tra il 2011 e il 2015”.

Tra le novità apportate, c’è anche l’introduzione della possibilità di rateizzare le cartelle esattoriali per un periodo più lungo.
Vediamo nel dettaglio.

Come cambiano le cartelle esattoriali col decreto Riscossione

Tra le novità introdotte dal decreto Riscossione, si procederà ad un tempestivo tentativo di notifica delle cartelle elettorali, per poter salvaguardare i crediti tributari.
L’operazione sarà effettuata entro e non oltre il nono mese successivo, rispetto a quello dell’affidamento del carico.

Si prevede, inoltre, un’estensione graduale della rateazione delle cartelle esattoriali, a partire dal 2025.
A questa misura potranno accedere sia i contribuenti che dichiarano di essere in difficoltà economica.

Attualmente, la normativa prevede che i debiti possano essere spalmati in 72 rate (in via ordinaria) o in 120 rate (in via straordinaria).
Ma, a partire dal 2025, sarà previsto lo stralcio delle cartelle esattoriali dopo 5 cinque anni.

Si tratterà di un discarico automatico dei ruoli affidati all’Agenzia delle Entrate, che torneranno all’ente creditore. I contribuenti, quindi, avranno la possibilità di compensare eventuali rimborsi con delle somme iscritte a ruolo per importi superiori a 500 euro (interessi compresi).

Per le cartelle esattoriali affidata dal 1° gennaio 2025, è previsto il discarico automatico entro il 31 dicembre del quinto anno successivo.
Fanno eccezione i casi oggetto di procedure esecutive, concorsuali o di accordi di ristrutturazione del debito, ai sensi del Codice della Crisi d’Impresa.

Quali sono i prossimi step per le cartelle esattoriali

Ecco il calendario per i cambiamenti apportati dalla rateizzazione delle cartelle esattoriali:

  • 84 rate mensili: 2025/2026;
  • 96 rate mensili: 2027/2028;
  • 108 rate mensili: 2029/2030;
  • 120 rate mensili: dal 2031.

Fino al 2030 compreso i contribuenti, con dei problemi economici documentati, potranno concordare con l’amministrazione tributaria un piano fino a 120 rate.

Dal 2031, invece, quest’opportunità sarà concessa a tutti i debitori, indipendentemente dalla propria posizione economica.

Ma, fino al 2030, per poter accedere alla dilazione in 120 rate mensili, i richiedenti dovranno avere obiettive difficoltà economiche e solo per i piani del valore superiore a 120’000 euro.

Se si vuole accedere a questa modalità, bisognerà essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Per i titolari di ditte individuali in regimi fiscali semplificati e per le persone fisiche, bisognerà fare riferimento all’Isee del nucleo familiare del debitore, all’entità del debito da rateizzare e quello residuo già eventualmente in rateizzazione. I valori dell’Isee, a cui fare riferimento, saranno comunicati dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
  • Per gli altri soggetti, si dovrà fare riferimento all’indice di liquidità e al rapporto tra debito da rateizzare e quello residuo che eventualmente sia ancora in rateizzazione e il valore della produzione.