L’Aula della Camera ha approvato all’unanimità, la proposta di legge che punta a favorire il rilancio economico dei piccoli Comuni, attraverso un grande piano di riqualificazione che potrà contare su risorse pari a 100 milioni di euro (10 milioni per il 2017 e 15 mln dal 2018 al 2023); adesso si attende il via libera del Senato.
La proposta di legge a firma di Ermete Realacci (Pd) e Patrizia Terzoni (M5S) punta a ridare linfa all’economia dei centri minori per lo più situati in montagna o in territori marginali.
Si tratta per la precisione di 5.585 paesi, pari al 70% del totale dei Comuni presenti sul territorio, per un totale di poco più di 10 milioni di italiani. Il ddl passa ora all’esame del Senato e la speranza è che possa diventare legge definitiva dello Stato entro la fine dell’anno. Considerato anche che il ministero dei Beni culturali ha sancito che il 2017 sarà l’Anno nazionale dei Borghi.
Tra le principali novità introdotte dalla legge:
– l’istituzione di centri multifunzionali per la fornitura di servizi in materia ambientale,sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, autorizzati a stipulare convenzioni e contratti di appalto con gli imprenditori agricoli;
– lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2017 e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023, destinati a finanziare interventi in tutela dell’ambiente e dei beni culturali, mitigazione del rischio idrogeologico, messa in sicurezza delle scuole, l’acquisizione delle case cantoniere e ferrovie disabitate per realizzare circuiti turistici e promuovere la vendita di prodotti locali;
– il riconoscimento ai piccoli Comuni della funzione di sviluppo socio-economico del loro territorio, da esercitarsi obbligatoriamente in forma associata attraverso le Unioni di Comuni e le Unioni montane di Comuni.
Il testo di legge, approvato all’unanimità dall’Aula della Camera, prevede, inoltre, la diffusione della banda larga, misure di sostegno per l’artigianato digitale, interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, ma anche la semplificazione delle norme per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento, anche con l’obiettivo di convertirli in alberghi diffusi.
I comuni in cui non ci sono uffici postali potranno pagare bollette e conti correnti presso i negozi. Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno stanziamento di 100 milioni dal 2017 al 2023.