salva bancheVia libera dell’Aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto banche che contiene, tra l’altro, la riforma del credito cooperativo e la garanzia dello Stato sulle sofferenze. I voti a favore sono stati 351 e 180 i voti contrari. In sede di dichiarazioni di voto ad esprimersi a favore della fiducia al governo sono stati il Pd, Ap, Scelta civica, Svp e autonomie e il gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico.

 

Contrari il M5S, Sinistra italiana, Lega, Fi, Cor, Fdi. La seduta è ripresa nel pomeriggio con l’esame degli ordini del giorno. Prevista una «maratona» per il voto finale poiché non è stato raggiunto un accordo tra i gruppi con il Movimento cinque stelle che ha annunciato ostruzionismo e respinto la richiesta della maggioranza di stabilire una data per l’ok di Montecitorio al provvedimento. Gli ordini del giorno presentati sono 132, per la maggior parte dei deputati M5S che sono iscritti in 87 per illustrarli e per rendere dichiarazione di voto: è prevedibile che, a meno di novità dell’ultim’ora, visto che ogni iscritto ha a disposizione dieci minuti per intervenire, che il voto finale sul provvedimento potrebbe arrivare in nottata.

 

In una nota, il Movimento alla Camera parla di “ultimo menu avvelenato” per gli italiani in tema banche, denunciando “lo smantellamento delle Bcc, la toppa dello Stato per le malefatte dei banchieri che vengono rimesse sul mercato sotto forma di cartolarizzazioni, la reintroduzione dell’anatocismo per legge”.

 

Di tono ovviamente diverso le parole del capogruppo Pd in commissione Finanze, Michele Pelillo, che sottolinea l’intervento in tema di capitalizzazione degli interessi (proprio l’anatocismo): “Un emendamento, quello sul divieto di anatocismo, che è stata una bandiera del Partito democratico e che in commissione ha ricevuto il voto favorevole di tutti i gruppi e l’astensione dello stesso M5S. Questo decreto è un altro tassello importante di un mosaico
da completare al più presto.