L’Inps detta le scadenze per la presentazione delle istanze da parte dei genitori per il 2018. Domande sino al 31 dicembre 2018 esclusivamente per via telematica.
Al via le domande per ottenere il buono per le spese di fruizione degli asili nido nel 2018. Lo precisa l’Inps nella Circolare numero 14-2018 in cui l’Istituto illustra la tempistica per la presentazione delle istanze.
Come noto nell’ambito degli interventi normativi volti a sostenere i redditi delle famiglie, l’articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio per il 2017) con riferimento ai nati a decorrere dal 1 gennaio 2016 ha istituito dal 2017 un buono di 1000 euro su base annua per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati, nonché per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche. La fruizione del bonus, lo si ricorda, è sganciata dall’accertamento dell’Isee o dei redditi Irpef del genitore ma è previsto un vincolo annuo di risorse.
L’importo del buono è erogato per 11 mensilità annue (pari a 90,91 € al mese) direttamente al beneficiario che ha sostenuto il pagamento, per ogni retta mensile pagata e documentata ed entro, comunque, il limite massimo della retta mensile. I genitori che usufruiscono del bonus non potranno poi detrarsi fiscalmente le spese per la frequenza degli asili nido ai sensi dell’articolo 2, comma 6, della legge n. 203 del 22 dicembre 2008 a prescindere dal numero di mensilità percepite nè fruirlo contestualmente con mensilità coincidenti con l’erogazione del voucher baby-sitting.
Domande sino al 31 Dicembre 2018
L’Inps ricorda che la domanda potrà essere presentata fino al 31 dicembre 2018 esclusivamente in via telematica mediante una delle seguenti modalità: a) WEB – Servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN dispositivo attraverso il portale dell’Istituto. Parimenti, il cittadino potrà utilizzare, per l’autenticazione, il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS); b) Contact Center Integrato – numero verde 803.164 (numero gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (numero da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante); c) Enti di Patronato attraverso i servizi offerti dagli stessi.
Nella domanda il richiedente dovrà indicare se intende accedere al Contributo per l’asilo nido o al contributo per forme di supporto presso la propria abitazione (nel caso di bimbo affetti da gravi patologie croniche). In caso di più figli è possibile presentare una domanda per ciascuno di essi cumulando, pertanto, gli importi disponibili. Sulle domande pesa, comunque, un vincolo di bilancio che per il 2018 è pari a 250 milioni di euro Nel caso in cui, a seguito del numero delle domande presentate, venga raggiunto – anche in via prospettica – il suddetto limite di spesa, l’Inps non prenderà in considerazione le ulteriori domande. L’ordinamento delle domande, ricorda l’Inps, avverrà in base alla data di presentazione telematica della domanda.
Ammessi solo gli asili pubblici o privati autorizzati
Il documento dell’Inps ricorda che il contributo in questione può essere erogato per far fronte alle spese sostenute per la frequenza di asili nido pubblici o asili nido privati autorizzati. L’Inps precisa che per “asili nido privati autorizzati” si intendono le strutture che abbiano ottenuto l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento da parte dell’Ente locale competente, a seguito della verifica del rispetto di tutti i requisiti tecnico-strutturali, igienico-sanitari, pedagogici e di qualità previsti dalle vigenti normative nazionali e locali ai fini dello svolgimento del servizio educativo di asilo nido. Sono pertanto escluse dal rimborso le spese sostenute per i servizi educativi integrativi all’asilo nido (es. ludoteche, spazi gioco, spazi baby, pre-scuola, etc.).
Il genitore dovrà, quindi, evidenziare in domanda se l’asilo nido frequentato dal minore sia pubblico o privato autorizzato e indicare, in tal ultimo caso, oltre alla denominazione e al codice fiscale della struttura, anche gli estremi del provvedimento autorizzativo.
La documentazione da allegare alla domanda
All’atto della domanda il richiedente dovrà indicare le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica compresi tra gennaio e dicembre 2018 per le quali intende ottenere il beneficio. Per questo deve allegare la documentazione comprovante il pagamento almeno della retta relativa al primo mese di frequenza per cui si richiede il beneficio. E nel caso di asili nido pubblici che prevedono il pagamento delle rette posticipato rispetto al periodo di frequenza? Presentare la documentazione da cui risulti l’iscrizione o l’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino.
Le ricevute corrispondenti ai pagamenti delle rette relative ai mesi successivi dovranno essere allegate entro la fine del mese di riferimento. Comunque, non oltre il 31 gennaio 2019.
Per i soli frequentanti asili nido pubblici che emettano i bollettini di pagamento dell’ultimo trimestre oltre tale data, la documentazione di spesa potrà essere allegata improrogabilmente entro e non oltre il 1 aprile dell’anno successivo. In ogni caso il rimborso avverrà solo a seguito di allegazione di ricevuta di pagamento. La prova dell’avvenuto pagamento potrà essere fornita tramite ricevuta, fattura quietanzata, bollettino bancario o postale. Per i nidi aziendali, tramite attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido dell’avvenuto pagamento della retta o trattenuta in busta paga.
Nel caso in cui la suddetta documentazione sia riferita a più mesi di frequenza,il genitore dovrà allegarla ad ogni mese a cui si riferisce. (Esempio: al fine di ricevere il contributo per tutti i mesi compresi nell’intervallo, gennaio – marzo, l’eventuale fattura cumulativa andrà allegata con riferimento ad ogni mensilità). La documentazione dovrà indicare: la denominazione e la Partita Iva dell’asilo nido; il CF del minore; il mese di riferimento; gli estremi del pagamento o la quietanza di pagamento; il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.
Forme di supporto presso la propria abitazione
Qualora il genitore scelga il bonus nella forma dell’assistenza al bimbo presso la propria abitazione in quanto affetto da gravi patologie croniche la domanda dovrà essere presentata esclusivamente dal genitore convivente con il minore. Il genitore deve allegare, all’atto della domanda, un’attestazione del pediatra di libera scelta. Devono risultare i dati anagrafici del minore (data di nascita, città, indirizzo e n. civico di residenza dello stesso) e l’impossibilità di frequentare l’asilo nido per l’intero anno solare di riferimento, in ragione di una grave patologia cronica.
Trattandosi di mera attestazione la stessa deve pervenire agli uffici amministrativi unitamente alla domanda di beneficio. Ove riscontrate difformità rispetto al dettato normativo, le attestazioni dovranno essere trasmesse ai Centri Medico Legali per le valutazioni di merito.