bollo motoIl bollo moto è una tassa che grava su tutti i centauri, ma forse non tutti sanno precisamente come bisogna comportarsi. Ecco a disposizione degli utili chiarimenti.


Il bollo moto, o più correttamente tassa di possesso, è un tributo legato al possesso di un motociclo.

Scopriamo qui di seguito di cosa si tratta nello specifico, come si paga, quanto, quando e dove.

Il bollo per la Moto

Come il bollo auto (ne abbiamo parlato qui), che è un tributo locale previsto dall’amministrazione finanziaria italiana, che grava sugli autoveicoli, anche il bollo moto lo è, ma grava sul possesso dei motocicli.

Ma ci sono differenze con il bollo auto: questa tassa che spetta a tutti coloro che risultano essere proprietari di un veicolo, compresi i motocicli, iscritto al Pubblico Registro Automobilistico.

Questa condizione tuttavia esclude a priori

  • i ciclomotori fino a 50 cc
  • e i quadricicli leggeri con cilindrata del motore pari o inferiore a 50 cc o di potenza massima pari o inferiore a 4 kW, per i quali dev’essere corrisposta invece una tassa di circolazione, ma solo se utilizzati sulla pubblica strada (ci sono eccezioni, per esempio in Lombardia non si paga).

La differenza sostanziale tra la tassa dei motocicli e quella relativa ai ciclomotori, è che la prima si basa sul possesso del veicolo e la seconda sull’uso.

Come si paga?

La tassa va pagata alla Regione in cui si ha la residenza e l’importo, che varia di Regione in Regione, dipende da:

  1. La potenza (in kilowatt) del veicolo;
  2. La classe di omologazione del veicolo (Euro0, Euro1, Euro2, Euro3 oppure Euro4);

Non essendo legata alla circolazione del veicolo, la tassa va pagata anche se la moto è ferma da anni in un’area privata.

Come abbiamo anticipato, per i ciclomotori funziona diversamente: i possessori di scooter e motorini sono infatti esentati dal pagamento se il mezzo non circola in strada.

Scooter senza patente: si può? Maggiori informazioni a questo link.

Calcolo dell’importo

Il metodo più comodo per scoprire a quanto ammonta la somma da versare è sicuramente quello del calcolo online. Due i siti più utilizzati:

  1. Agenzia delle Entrate

Andando sul portale dell’Agenzia delle Entrate, è possibile usufruire del servizio “Calcolo del bollo in base alla targa del veicolo” ed inserire i dati veicolo/motoveicolo/rimorchio richiesti più il codice di sicurezza. L’importo dovuto verrà  calcolato automaticamente.

Il portale offre anche la possibilità di acquisire ulteriori informazioni come:

  • Cilindrata
  • Classe di omologazione
  • Alimentazione
  • Cavalli
  • Caratteristiche come portata e peso
  • Data di immatricolazione
  • Eventuale riduzione
  • Scadenza
  • Tassa dovuta in caso di sanzioni e interessi

Per accedere al servizio sopra descritto andare su https://www1.agenziaentrate.gov.it/servizi/bollo/calcolo/RichiestaPagamentoSemplice.htm.

  1. ACI – Automobile Club d’Italia

Si esegue un procedimento molto simile a quello utilizzato per il portale dell’Agenzia delle Entrate. Anche l’ACI informa l’utente riguardo la scadenza e poi, inserendo altri dati reperibili nella carta di circolazione, calcola il versamento dovuto.

Il servizio è disponibile al seguente link https://online.aci.it/acinet/calcolobollo/index.asp#inizio-pagina

Quando pagare il bollo moto?

In caso di acquisto di un nuovo motoveicolo, la tassa regionale va pagata entro il mese successivo. Al contrario, cioè in caso di vendita del mezzo, il pagamento deve essere effettuato da chi risulta proprietario al momento della scadenza. Una volta pagato, il bollo ha una validità di 12 mesi.

E se non si paga al momento giusto?

Si può procedere al pagamento anche dopo la scadenza, ma si dovrà versare anche una sanzione che varia dallo 0,1% (se i giorni di ritardo sono meno di 15) al 3,75% (se è trascorso fino a un anno dalla data di scadenza).

Quando la tassa è scaduta da più di 14 giorni, il proprietario del veicolo dovrà pagare anche gli interessi di mora, i quali sono variabili a seconda del tempo passato dalla data di scadenza.

Se il bollo è scaduto da più di un anno la multa è pari al 30% dell’importo iniziale, a cui si aggiungono anche gli interessi di mora dell’1% per ogni 6 mesi di ritardo.

Chi lascia trascorrere ancora più tempo rischia di vedersi recapitare una cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate.

Verifica dei bolli già pagati

La verifica del regolare pagamento dei bolli degli anni precedenti è importante specie quando si acquista un veicolo usato.

Tuttavia ricordiamo che l’acquirente di un veicolo su cui pendono tasse arretrate non può essere in alcun modo responsabile dei debiti lasciati dal precedente intestatario.

Per il Fisco, infatti, il soggetto passivo resta sempre colui che risultava proprietario del mezzo quando si è verificato il mancato pagamento, con la conseguenza che il debito fiscale rimane sempre a suo carico anche dopo la vendita del veicolo.

Dove pagare il bollo moto?

Il metodo più tradizionale è il pagamento alla posta tramite bollettino, ma esistono ovviamente altre opzioni.

Ci si può recare presso le ricevitorie abilitate o le agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche o ancora presso gli sportelli dell’ACI dislocati su tutto il territorio nazionale. In alcune regioni e province autonome, si può pagare anche online sul sito dell’ACI, che però prevede tariffe aggiuntive di 0,75€ per ogni pagamento.

Agevolazioni per moto d’epoca

E’ prevista l’esenzione totale dal pagamento del bollo moto per veicoli immatricolati almeno 30 anni fa.

Per i motoveicoli che invece hanno un’età compresa tra 20 e 29, c’è la riduzione del 50% sul pagamento del bollo. Per ottenere questa riduzione serve il riconoscimento della storicità del mezzo da parte di uno dei 5 registri: ASI, Storico FMI, Storico Lancia, Italiano Alfa Romeo e Italiano FIAT.

Il proprietario della moto d’epoca deve quindi ottenere il certificato di rilevanza storica che provi l’interesse storico collezionistico del veicolo a due ruote. Pertanto bisogna pagare la quota annuale per l’iscrizione al relativo registro e le spese per il rilascio del certificato.

Infine si deve aggiornare la carta di circolazione, annotando la storicità della moto da parte della Motorizzazione Civile.

 


Fonte: articolo di Valeria Comito