tariffeTrend positivo per Irpef (+5,1%) e Ires (+15,9%). Ma anche l’Iva mantiene la sua direzione e mostra un incremento dell’8%. Di segno opposto le sostitutive sui redditi da capitale. Nel periodo gennaio/giugno, sono stati incassati dall’Erario 203.477 milioni di euro provenienti dalle entrate tributarie, con un aumento del 4,3%, rispetto allo stesso semestre del 2015. Il dato emerge dal consueto Bollettino mensile elaborato del dipartimento delle Finanze e pubblicato on line insieme alla relativa Nota tecnica e alle Appendici statistiche e guida normativa.

 

Il trend risente, osservano dal Df, anche delle modifiche intervenute sulle modalità di scomputo dell’imposta di bollo, che hanno determinato una flessione del relativo gettito pari al 29,8% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. I minori versamenti degli acconti di aprile saranno recuperati nel corso dell’anno. Altro fattore determinante l’assenza del canone Tv che, con il nuovo sistema di riscossione tramite addebito sulla bolletta elettrica, inizia a farsi sentire, per le casse dello Stato, soltanto a partire dal mese di luglio. Estraendo dall’analisi dei dati queste due coincidenze negative, nel primo semestre del 2016, l’andamento delle entrate tributarie avrebbe avuto un incremento del 6,1% rispetto all’intervallo gennaio/giugno 2015.

 

In salita Irpef e Ires, giù le sostitutive sui redditi da capitale e fondi pensione

 

Le imposte dirette guadagnano, nei primi sei mesi del 2016, complessivamente, 111.708 milioni di euro: dal confronto con il 2015, l’incremento è di 4,6 punti percentuali. In particolare, l’Irpef sale del 5,1%, portando a casa 86.395 milioni di euro, grazie, soprattutto, alle ritenute da lavoro dipendente del settore privato. A farsi sentire, si le legge nella nota del Dipartimento, le nuove disposizioni introdotte dal Dlgs 175/2014, che chiedono al sostituto d’imposta di indicare nel modello F24 l’Irpef al lordo delle compensazioni effettuate. A incidere sul trend, inoltre, l’aumento delle ritenute a titolo di acconto applicato ai pagamenti delle spese e degli interventi di ristrutturazione edilizia (+28,2%). L’Ires, da parte sua, ottiene un +15,9%, incassando 1.466 milioni di euro.

 

Di segno opposto e, quindi, in discesa, le imposte sostitutive sui redditi da capitale e sulle plusvalenze, che diminuiscono, rispetto allo stesso semestre dello scorso anno, del 50,5 per cento. Non va molto meglio per la sostitutiva su fondi pensione che, con 430 milioni di euro, scende del 38,9%. Il dato è conseguente alla notevole riduzione dei rendimenti dei prodotti finanziari oggetto di investimento delle quote dei fondi pensione.

 

L’Iva prosegue in salita

 

A un anno di distanza, le imposte indirette salgono del 3,9%, con un ammontare complessivo di gettito pari a 91.769 milioni di euro: la differenza è di 3.480 milioni di euro. L’Iva non abbandona il percorso in salita e incassa 53.707 milioni di euro, pari a un incremento di 4.202 milioni di euro con un +8,5% per cento. Asticella in avanti anche per l’imposta di registro, che avanza del 14,1 per cento.

 

Per quanto riguarda l’accisa sui prodotti minerali, valori confermati rispetto al semestre 2015 (l’aumento è dello 0,7%), mentre si fa sentire l’incremento del gettito proveniente dal gas metano che mette da parte un +40,1 per cento. Aumentano del 18,6% le entrate da giochi.

 

Il gettito derivante dall’attività da accertamento e controllo, infine, porta all’Erario 4.289 milioni di euro, salendo del 3,5%, per effetto dell’aumento delle entrate da ruoli relativi alle imposte dirette, che crescono del 22,1 per cento.