Una recente sentenza della Cassazione si pronuncia dalla parte dei consumatori sulla vicenda legata alle bollette a 28 giorni: ecco i dettagli.
La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato sulle bollette a 28 giorni.
La fatturazione della discordia
Una storia infinita, che registra ora un epilogo felice per i consumatori, anche se è bene non abbassare la guardia, perché la questione è più intricata di quanto si possa immaginare.
“Senza dubbio è una vittoria importante – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ma in questi casi non bisogna perdere di vista il nodo della questione. La fatturazione a quattro settimane è stata un’ingiustizia per i consumatori. La battaglia con le compagnie telefoniche è stata lunga e difficile, ora c’è questa sentenza della Cassazione, a cui devono seguire risposte rapide e concrete”.
Aspettando le indicazioni di Agcom
“Le compagnie telefoniche devono rimborsare i consumatori – dichiara Antonella Votta, avvocato di Codici esperta del settore Telecomunicazioni – e ci auguriamo che non ci siano più ritardi o rinvii in tal senso. È bene, però, considerare un aspetto. La vicenda delle bollette a 28 giorni risale a diversi anni fa. Alcuni utenti, nel frattempo, potrebbero aver cambiato operatore oppure cessato la linea telefonica. Inoltre, alcuni operatori che non hanno impugnato in Cassazione hanno già rimborsato. La situazione è complicata ed è per questo che attendiamo da Agcom indicazioni veloci sui rimborsi”.
Chiarimenti sui rimborsi
In attesa, dunque, delle da parte dall’Autorità, Codici è a disposizione dei consumatori per fornire chiarimenti e assistenza ai consumatori in merito alla questione delle bollette a 28 giorni.
Per informazioni scrivere a segreteria.sportello@codici.org
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Fonte: Codici