Bilancio 2021-2023 (prima puntata): IMU, Tassa Rifiuti, Canone Patrimoniale, Addizionale comunale Irpef e Fondo di Solidarietà Comunale.
Il Documento Unico di Programmazione costituisce la solida base su cui costruire il Bilancio.
Il termine di predisposizione del D.U.P. 2021-2023, differito dal Dl. 18/20, è passato insieme al 30 settembre trascorso.
Pur sfruttando la proroga per il Bilancio prevista dall’art. 106 del Dl 34/2020 al 31 gennaio 2021 i tempi possono dirsi maturi per dare avvio alla seconda fase della programmazione.
Alla luce delle nuove scadenze si può ipotizzare come prorogato di un mese anche il termine per la presentazione al Consiglio e all’Organo di revisione del documento, data storicamente fissata il 15 novembre.
Entriamo ora nel vivo dell’approfondimento e trattiamo i molteplici aspetti che, anche caratterizzati dal periodo storico che stiamo vivendo, presentano delle sfaccettature tecnico pratiche di sicuro impatto nel corso della redazione del Bilancio 2021-2023.
Nuova IMU
Rifacendosi alle analisi desunte dall’elaborazione dei dati SIOPE si rileva un calo delle entrate correnti pari al 13%, questo alla data del 30 settembre.
Obbligatoriamente bisogna quindi prestare attenzione a:
- Calo naturale di gettito connesso alla crisi sanitaria.
- Interventi volontari dell’Ente con ricaduta sociale (azioni sulle aliquote). In attesa del decreto ministeriale infatti tale azioni non sarà limitata alle sole fattispecie individuate dalla norma.
- Esclusioni previste dal Dl. 104/20, art. 78, dalla base imponibile degli immobili rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli (a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate).
Cogliendo la palla alzata dall’ultimo punto è utile ricordare come siano previsti dei ristori (vedi ad es. fondone) per determinate minori entrate, ciò non esime comunque dall’effettuazione di una congrua e prudenziale definizione del calo al fine di agire nel rispetto degli equilibri.
Tassa sui rifiuti
Molti enti hanno utilizzato la proroga prevista per l’approvazione delle nuove tariffe applicando ancora per il 2020 quelle già adottate nell’esercizio 2019.
Ci si potrebbe quindi trovare a conteggiare il P.E.F. 2020 rilevando gli eventuali scostamenti, scostamenti da assorbire all’interno dei Piani degli anni successivi, differenziali assorbibili al massimo in tre esercizi, e, contestualmente, lavorare sul P.E.F. 2021 al fine di definire le nuove aliquote applicabili.
Innegabile poi l’impatto che l’applicazione del M.T.R. e la nuova definizione del perimetro spinge a ragionamenti fino ad oggi non presi in considerazione.
Il DL Sostegni in Gazzetta proroga PEF 2021 e tariffe TARI al 30 giugno 2021.
Canone patrimoniale, le novità
La legge di bilancio 2020 ha deciso il pensionamento di Tosap/Cosap , Icp/Cimp e diritto sulle pubbliche affissioni prevedendo la loro sostituzione con due canoni; il primo relativo alla concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria e il secondo relativo alle occupazioni nei mercati.
Anche il canone previsto dall’articolo 27, commi 7 e 8, del codice della strada e qualunque canone ricognitori o concessorio previsto dalla legge o dai regolamenti (eccetto quelli connessi ai servizi) sarà sostituito dal nuovo canone riservato alla concessione, ovvero il primo.
Le novità sono sempre caratterizzate da un periodo di assestamento, bisogna infatti considerare i vari passaggi che interesseranno questo cambio.
I regolamenti, le banche dati, le nuove tariffe, la previsione di introiti e i regolamenti con gli eventuali concessori sono alcune delle portate che allestiscono questa tavola particolarmente impegnativa.
A questo link invece trovate tutte le novità del nuovo Canone Unico Patrimoniale.
Addizionale comunale Irpef
A questo proposito è utile richiamare il principio contabile.
La normativa vigente prevede che l’accertamento dell’addizionale deve avvenire in uno dei due seguenti modi:
- Accertamento per cassa.
- Accertamento sulla base del minore tra l’importo accertato il secondo anno precedente, ragionando noi sul bilancio 2021-2023 corrisponde al 2019, e quello dato dalla somma degli incassi in conto/competenza sempre del secondo anno precedente (nostro caso 2019) e in conto/residui dell’anno precedente (2020).
Anche il sistema di versamento dell’addizionale contribuisce ad alleggerirne l’impatto sui nostri bilanci, il sistema di versamento prevede infatti che il 30% sia versato in acconto nell’anno e il 70% a saldo nell’anno successivo.
Attenendosi quindi tecnicamente alla procedura si potrebbe appostare un importo lineare rispetto agli anni precedenti, prudenzialmente è però opportuno agire con delle riduzioni ponderate rispetto alla tendenza di decrescita generale dell’economia.
Imposta di soggiorno
Anche in questo caso, stante i fondi a ristoro, è opportuno che gli enti che applicano detta imposta adottino un atteggiamento prudenziale basato anche sulle esperienze dei mesi trascorsi.
Fondo di solidarietà comunale
50 per cento nel 2020, 55 per cento nel 2021, 60 per cento nel 2022, 65 per cento nel 2023 per arrivare al 100 per cento nel 2030.
Quanto sopra riportato corrisponde alla crescita della quota del fondo ripartita rispetto ai fabbisogni standard così come attualmente previsto dalla normativa.
Altre particolarità che riportiamo dai mesi passati sono attinenti all’aumento della dotazione del fondo; lo stesso viene incrementato di 200 milioni di euro nel 2021, di 300 milioni di euro nel 2022 e di 330 milioni di euro nel 2023. È opportuno dire come gli aumenti così riportati siano da rapportare all’esercizio 2019.
Fondo Imu Tasi
È confermato il «fondo Imu-Tasi», nato nel 2014 per compensare quegli enti che avevano subito il taglio del fondo di solidarietà comunale pur non potendo aggiungere la nuova Tasi in quanto già con Imu al massimo o prossima a esso.
Il fondo è caratterizzato da una quota a destinazione libera (articolo 1, comma 554, legge 160/2019), pari a 110 milioni di euro, confermata anche per il 2021 e il 2022 nella stessa misura del 2020 (ma non per il 2023) in favore degli enti di cui al Dm 14 marzo 2019; e da una parte destinata al finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale finalizzati alla manutenzione di strade, scuole e altre strutture di proprietà comunale, nella stessa misura dello scorso, per tutto il triennio 2021-2023 e fino al 2033.
(In un secondo articolo verranno trattati i restanti argomenti collegati al Bilancio 2021-2023).
Fonte: articolo di Marco Sigaudo