Manutenzione Beni Vincolati: detrazioni cumulabili con quelle per il patrimonio edilizio? La detrazione per le spese di manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate è cumulabile con quella prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio?
Michele A.
A favore dei contribuenti che sostengono spese per la manutenzione, protezione e restauro delle cose vincolate ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42/2004) e della disciplina degli archivi di Stato (Dpr 1409/1963) è prevista una detrazione dall’imposta lorda pari al 19%.
Manutenzione Beni Vincolati: detrazioni cumulabili con quelle per il patrimonio edilizio?
La detrazione è cumulabile con quella per le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio, prevista dall’articolo 16-bis del Tuir, ma in tal caso è ridotta del 50% (circolare n. 57 del 24 febbraio 1998, paragrafo 5 e circolare n. 3/E del 2 marzo 2016, paragrafo 1.8). La riduzione è da intendersi riferita esclusivamente alla parte di spesa per la quale il contribuente, contemporaneamente, fruisce anche della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Pertanto, le spese per le quali non spetta tale ultima detrazione (in quanto eccedenti i limiti ivi previsti) possono essere interamente ammesse alla detrazione del 19% (circolare n. 7/E del 4 aprile 2017, pagina 121).
La Circolare fornisce chiarimenti utili al fine della uniforme applicazione delle norme relative alle deduzioni dal reddito, alle detrazioni d’imposta e ai crediti d’imposta e altri elementi rilevanti per la compilazione della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche e per l’apposizione del visto di conformità.
Il documento richiama i precedenti orientamenti di prassi da ritenersi ancora attuali e fornisce nuovi chiarimenti alla luce dei quesiti posti all’Agenzia delle entrate dai contribuenti o dai CAF e dai professionisti abilitati per le questioni affrontate in sede di assistenza.
La Circolare contiene, inoltre, un’elencazione della documentazione che i contribuenti devono esibire al CAF o al professionista abilitato al fine dell’apposizione del visto di conformità. L’analisi, per una più agevole lettura, segue l’ordine dei quadri relativi al modello 730/2017.