“Dal punto di vista del taglio delle spese e dei costi i comuni non possono fare di più di quello che stanno facendo. Possono procedere ad una migliore organizzazione se la normativa nazionale prende atto di un elemento di fondo, e cioè che si risparmia nella programmazione. Il bilancio preventivo del 2014 deve essere fatto entro il 28 febbraio, ma ad oggi non c’è la norma, né rispetto a quali saranno davvero le aliquote locali né su quali saranno le tasse locali, siamo quindi fuori da ogni elemento di programmazione possibile. Non saremo noi a chiedere lo scivolamento dell’approvazione dei bilanci, perché vogliamo sia il Governo ad imporcelo, dato che  non è responsabilità nostra se il quadro della finanza locale non è stato ancora approntato”. Lo ha affermato il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi intervenendo a conclusione dei lavori della mattinata del XIV meeting sulla Finanziaria in corso di svolgimento a Viareggio.
“Non sono i comuni che hanno chiesto il superamento dell’Imu – ha aggiunto Cosimi – è un dato politico di sopravvivenza di questo Governo che ha visto un grave errore, peggiore dell’abolizione dell’Ici da parte di Tremonti, che quando la soppresse fece una norma, non spostò le scadenze delle rate. In questo modo si è determinata  una contraddizione sfociata per molti comuni nell’applicazione della mini Imu”. Tornando sul tema della spending review, ” i numeri dei comuni sono numeri per i quali i tagli sono tutti misurabili e sono stati tutti misurati – afferma Cosimi – in tutti gli altri comparti dello Stato non sono solo non si misurano ma si verifica il fatto che la spesa è aumentata ex post mentre da noi, poiché lo si fa con previsioni normative, la condizione è una condizione ex ante. Noi siamo oggettivamente quelli che in questi anni hanno dato il maggiore contributo al miglioramento del debito pubblico”.  Domani, ha annunciato Cosimi, una delegazione ANCI incontrerà il Governo. “Domani incontriamo i ministri Saccomanni e Delrio – ha detto Cosimi – e ci deve essere un punto che ferma questa deriva dell’incertezza.  Per quanto riguarda il passaggio da Imu a Tasi, la delegazione ha posto un problema: che non ci sia una questione che riguarda lo 0,8 per mille come aumento di tassazione, ma che ci sia la copertura di almeno un miliardo rispetto al miliardo e mezzo del taglio per avere la possibilità di non andare a un prelievo ulteriore. Abbiamo anche fatto la proposta che questo venga tolto dalla categoria D, gli immobili industriali e produttivi, in maniera che si prenda allo Stato per ridistribuire sui territori “.
Ad aprire i lavori della mattinata è stato il sindaco di Viareggio Leonardo Betti, che si è soffermato sulle difficoltà per i Comuni di redazione dei bilanci di previsione: “Da Roma ci diano certezze sulle nostre entrate – ha affermato Betti – e potremo programmare a medio e lungo termine e garantire quei servizi irrinunciabili che i cittadini ci chiedono”.
Ma il nodo principale, ad oggi, resta quello della Tasi, che secondo le stime di ANCI e IFEL non replica per i comuni le risorse 2013: “Ancora incertezza per i comuni – commenta Scozzese –  perché non abbiamo ancora tutti gli elementi per i bilanci 2014. Attendiamo risposte da parte del Governo per esempio sul problema della Tasi e quindi sul mantenimento delle risorse 2013 e ci aspettiamo quindi di poter fare i bilanci nel più breve tempo possibile per consentire ai comuni di programmare la spesa”. Scozzese si è soffermata inoltre sulle principali novità per i comuni contenute nella legge di stabilità 2014: “Sicuramente una riduzione degli obiettivi del Patto di stabilitá e quindi la possibilità di spendere di più per la spesa in conto capitale, la possibilità di fare un po’ più di mutui per sostenere gli investimenti e quindi l’innalzamento del limite all’indebitamento, e sicuramente un riassetto delle entrate che però ancora non è giunto a conclusione”.
Nel suo intervento il commissario straordinario per la spending review Carlo Cottarelli si è concentrato sul tema dell’efficientamento  della spesa pubblica:”Notevoli riduzioni di spesa sono già state raggiunte negli ultimi anni – ha affermato Cottarelli – tra il 2009 e il 2012 in conseguenza della necessità di ridurre la spesa in tutte le amministrazioni pubbliche, la spesa dei comuni si è ridotta di cerca il 7,6 per cento, simile alla riduzione media della spesa pubblica in tutte le amministrazioni , se escludiamo il comparto della previdenza che ha una dinamica a sé stante. Continuare a limare questa spesa è necessario se si vuole raggiungere l’obiettivo di riduzione della pressione fiscale in Italia. Credo che sia necessario che tutte le pubbliche amministrazioni facciano ulteriori risparmi, evitando tagli lineari ma attraverso un’azione di efficientamento della spesa pubblica”.
Nel corso della mattinata, moderata dal giornalista del Sole 24 Ore Gianni Trovati, ha preso la parola anche l’assessore regionale Vittorio Bugli. Lo stato dell’arte su fabbisogni standard e federalismo fiscale è stato tracciato dall’assessore al bilancio del comune di Firenze Alessandro Petretto. Tra gli interventi della mattinata anche quelli di Andrea Ferri, responsabile Dipartimento Entrate di IFEL e Luigi Idili, dirigente del Settore Finanza locale della Regione Toscana.
FONTE: Anci