I Comuni intascano un gettito derivante dalla tasse leggermente più alto di quello dell’anno precedente. A quanto riporta l’Istat, ammontano infatti a 77 miliardi e 385 milioni di euro le entratecomplessive accertate delle amministrazioni comunali per l’esercizio finanziario 2012. Si tratta dello 0,2 per cento in più dell’anno prima. Nel dettaglio, le entrate correnti crescono del 5,1 per cento, quelle in conto capitale calano del 15,9, mentre quelle per l’accensione di prestiti si flettono del 10,4; l’incidenza delle entrate tributarie sulle entrate correnti, poi, è pari al 61,3 per cento, in crescita rispetto all’esercizio precedente. Diminuiscono, altresì, i pagamenti effettuati, per una percentuale dell’1,2 per cento. L’Istat segnala, infine, che tra le spese correnti, il 52,9 è destinato all’acquisto di beni e servizi contro il 51,7 del 2011, mentre il 28,4 al personale.
E, a proposito di balzelli comunali, si intravede all’orizzonte l’avvicinarsi dell’ennesimo caos sulle aliquote Tasi; la prima rata andrà pagata, infatti, entro li 16 giugno. Tuttavia, i Comuni avranno tempo fino al 31 luglio per deliberare l’aliquota. Se non lo faranno, la legge impone che si versi il 50 per cento dell’aliquota base, che ammonta all’1 per mille, e che la quota che dovrà essere pagata dall’inquilino – che potrà essere tra il 10 e il 30 per cento – sia stabilita dal Comune. Ecco, comunque vada, i Comuni dovranno prendere una decisione. E, ad oggi, lo hanno fatto solo circa 900 su 8mila; ovviamente, l’ipotesi che stabiliscano l’aliquota prima della scadenza del 16 giugno, non è neanche da prendere in considerazione, dal momento che incombono, poche settimane prima, le elezioni europee.
FONTE: CGIA Mestre