Agenzia delle Entrate, messaggi phishing via mail: si tratta di un falso fantomatico rimborso con il logo dell’Agenzia delle Entrate.
Nuovi tentativi di phishing via mail: messaggi da cestinare, senza aprirli. Nella corrispondenza, che contiene il logo dell’Agenzia delle entrate, si comunica il riconoscimento di un rimborso fiscale, per ottenere il quale bisogna scaricare un modulo allegato.
L’Agenzia delle entrate avverte che sono state segnalate false mail, apparentemente provenienti dall’assistenza catastale e ipotecaria dell’Agenzia (assistenzaweb@agenziaentrate.it), ma in realtà inviate da un indirizzo contraffatto, non riconducibile all’amministrazione stessa.
Si tratta di una mail, che contiene il logo delle Entrate, con la quale si comunica una fantomatica “notifica di rimborsi fiscali”, per il riconoscimento dei quali occorre scaricare un modulo allegato all’e-mail.
I messaggi non giungono da un indirizzo direttamente collegato all’Agenzia e nascondono un evidente tentativo di truffa. Le Entrate raccomandano, quindi, di eliminarli immediatamente e di non cliccare sui collegamenti presenti, che contengono virus pericolosi.
Agenzia delle Entrate: messaggi di phishing via mail, da cestinare senza aprirli
Il gruppo di lavoro Anti-Phishing Work (Apwg), un’associazione di settore non profit che opera contro il furto d’identità e le frodi derivanti da phishing, ha già notato nel 2016 un significativo incremento di questo tipo di attività. Da ricordare che ogni attacco di phishing può includere milioni di email.
Spam: qual è il significato di questa minaccia? Come proteggersi?
Secondo le ultime risultanze di un Rapporto federale diffuso sull’argomento questa è la situazione:
- totale attacchi di phishing unici nel 2016, pari a 1,2 milioni (+65% rispetto al 2015);
- nel 2017 ci sono stati 92.564 attacchi di phishing unici al mese;
- più di 100 miliardi di messaggi spam inviati ogni giorno;
- più dell’85% di tutte le organizzazioni sono state oggetto di tentativi di phishing;
- i danni di phishing superano 1 miliardo di dollari;
- uno su 14 utenti sono stati ingannati e indotti ad aprire un collegamento o allegato da una e-mail di phishing. A un quarto delle vittime è successo più di una volta.