Le banche e le associazioni di settore hanno redatto un protocollo per agevolare le transazioni elettroniche: cosa sappiamo l’accordo sul Pos.
Arriva l’accordo tra le banche e le associazioni di settore (Abi, Apsp, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Fipe), per definire il Protocollo d’intesa per la mitigazione.
Si punta ad una maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione degli strumenti di pagamento elettronici.
Vediamo nel dettaglio.
Accordo Pos: ecco cosa succederà
L’accordo è stato raggiunto presso il Ministero dell’Economia e le Finanze, sul quale l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (AGCM) ha espresso parere favorevole.
Nel patto, si promuove la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento, attraverso una maggiore comprensibilità e mitigazione dei costi delle transazioni con strumenti di pagamento elettronici.
L’obiettivo è quello di ridurre le commissioni a carico delle piccole attività commerciali, per l’utilizzo dei Pos, nei pagamenti sotto i 30 euro.
Si prevede anche l’impegno delle banche e degli operatori dei pagamenti di
“promuovere iniziative commerciali per ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore (sotto i 30 euro) e significativamente competitive quelle sotto i 10 euro”.
Quali saranno le attività coinvolte
Gli enti hanno dichiarato che si tratta di una promozione esclusiva per alcuni soggetti, come le attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, con compensi nell’anno d’imposta precedente, non superiore ai 400mila euro.
Accordo Pos: cosa dicono le associazioni di categoria
Come commentato da Confesercenti:
“La firma del taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici è una buona notizia: sarà possibile risparmiare quasi 500 milioni. Il taglio sui pagamenti di 10 euro è una fetta importante dei pagamenti elettronici: secondo dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel 2022 il 21% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%”.
Il presidente di Unc (Unione nazionale consumatori), Massimiliano Dona, ha detto:
“Bene, ottima notizia. Ora le scuse per rifiutare i pagamenti elettronici stanno a zero. Basta con le bugie del Pos che non funziona, che non c’è il collegamento. Ora, però, bisogna che i trasgressori siano finalmente puniti”.
Il vicepresidente vicario Aldo Mario Cursano di Fipe-Confcommercio ha detto:
“La decisione del governo di istituire con l’ultima legge di bilancio un tavolo finalizzato a ridurre i costi della moneta elettronica, in particolare per i micropagamenti e soprattutto per le piccole imprese, ha acceso un faro su una questione che andava affrontata con decisione. L’Italia è il Paese con il più alto numero di pos installati, ma resta dietro per numero di transazioni, in particolare quando si tratta di micropagamenti”
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it