I giorni di erogazione sono già passati, pertanto i beneficiari dovrebbero aver ricevuto già le somme: ma cosa fare in caso di ritardi nei pagamenti dell’assegno unico di settembre 2023? Scopriamolo.
Per chi non lo sapesse quando parliamo di assegno unico intendiamo il sostegno economico erogato alle famiglie, attribuito per ogni figlio a carico, fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili.
Nello specifico l’Assegno unico e universale è riconosciuto ai nuclei familiari:
- per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni a condizione che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale;
- per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
I pagamenti per il mese di settembre
Come anticipato sono questi i giorni in cui l’assegno viene pagato per il mese di settembre. Come ogni mese gli accrediti sono di competenza dell’Inps (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale).
Qui di seguito trovate il calendario completo con tutti i giorni di pagamento:
- venerdì 15 settembre 2023
- lunedì 18 settembre 2023
- martedì 19 settembre 2023
- tra il 28 e il 30 settembre 2023 (per chi riceve anche il reddito di cittadinanza)
- e infine ultima settimana di settembre (per i nuclei familiari che, invece, riceveranno un importo diverso rispetto al mese precedente a causa di variazioni del nucleo famigliare o di presentazione di una nuova domanda).
Cosa fare in caso di ritardi nei pagamenti dell’assegno unico a settembre 2023?
Molti tuttavia si stanno preoccupando perché magari non hanno ancora ricevuto ancora le somme previste pur avendone diritto.
Ovviamente bisogna attendere, in primo luogo, le disposizioni di accredito sulla Card Rdc da parte degli uffici postali italiani. Il ritardo potrebbe essere dovuto infatti al fatto che, come abbiamo scritto sopra, coloro che ricevono oltre all’assegno unico anche il Rdc devono attendere gli ultimi giorni di settembre, e quindi per questo non risultavano inclusi in questi giorni di pagamento.
In secondo luogo, va precisato che le date del 15, 18 e 19 settembre erano riservate a chi ha già beneficiato del contributo nei mesi precedenti e i cui importi non hanno registrato variazioni.
Ma, come abbiamo anticipato sopra, anche in questo caso bisognerà solo attendere qualche giorno in più: le somme per chi ha riceveranno un importo diverso rispetto al mese precedente a causa di variazioni del nucleo familiare o di presentazione di una nuova domanda saranno accreditate entro il 30 settembre.
Se, inoltre dopo la conclusione del mese, l’assegno unico non risulta ancora erogato, potrebbero essere emerse ulteriori criticità che hanno causato la sospensione delle erogazioni.
Cosa bisogna fare in questi casi?
Contattare l’Inps
Tra le varie opzioni ci si può mettere in contatto con l’Inps attraverso:
- il numero 803 164 per le chiamate da rete fissa (gratuito)
- o il numero 06 164 164 per le chiamate da dispositivo mobile (a pagamento).
Questo servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 08:00 alle 20:00, e il sabato, dalle 08:00 alle 14:00.
Le caselle di Posta Elettronica Certificata (PEC) sono disponibili per le comunicazioni di stretta competenza del destinatario e li può utilizzare esclusivamente chi ha una casella PEC.
Infine esiste INPS Risponde, servizio che permette di inoltrare autonomamente dal proprio computer richieste di chiarimenti normativi e di informazioni sui servizi. Si possono monitorare lo stato di lavorazione delle richieste, verificando anche lo stato di quelle prese in carico dagli operatori del Contact center e smistate alle sedi territoriali competenti (Linea INPS). Il servizio è disponibile gratuitamente anche per smartphone e tablet con sistema operativo IOS e Android.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it