Il Consiglio dei Ministri ha ufficialmente approvato il sussidio per le famiglie evacuate dalla Vela Celeste, il complesso abitativo di Scampia, oggetto di provvedimenti di sgombero per inagibilità dopo il tragico crollo avvenuto il 22 luglio.
Il “contributo per l’autonoma sistemazione” dei nuclei familiari sfollati supera i 3 milioni di euro e sarà gestito dal Comune di Napoli. L’entità del sussidio è stabilita sulla base della composizione familiare per un massimo di 1100 euro.
Le cifre del sussidio destinato alle famiglie sfollate
Il contributo destinato alle famiglie sfollate a seguito del crollo di uno dei ballatoi dell’edificio “Vela Celeste” risulta definitivamente approvato dal Governo durante la seduta del Consiglio dei Ministri di ieri, che ha portato all’adozione del c.d. decreto Omnibus. Le risorse stanziate superano i 3 milioni di euro: 917 mila euro per il 2024 e ben 2,1 milioni nel 2025. La gestione delle domande e l’erogazione del beneficio spetta al Comune di Napoli.
Le cifre del sussidio sono calcolate in base alla composizione del nucleo familiare:
- massimo 400 euro per i nuclei monofamiliari
- 500 euro per quelli composti da due persone
- 700 euro per le famiglie con 3 membri
- 800 per nuclei con 4 persone
- e 900 euro per quelli composti da 5 o più individui.
A questa misura si aggiunge un ulteriore bonus di 200 euro per i membri con oltre 65 anni di età e le persone con invalidità non inferiore al 67%. L’incentivo massimo per famiglia è di 1.100 euro. Viene erogato a partire dal giorno di esecuzione del provvedimento di sgombero fino a quando “le esigenze abitative siano state soddisfatte in modo stabile” e comunque non oltre il 31 dicembre 2025.
Crollo di Scampia: le ipotesi di reato e le indagini in corso
Il tragico evento avvenuto nella tarda serata del 22 luglio che ha causato 3 vittime persone e ferito gravemente 12 persone tra cui 7 bambini, è oggi al centro delle indagini della Procura di Napoli. Il perito incaricato a svolgere gli accertamenti tecnici sul crollo del ballatoio ha consegnato una relazione preliminare agli investigatori. Per la relazione definitiva bisognerà attendere altri 60 giorni.
Le indagini degli inquirenti si stanno ora concentrando sull’analisi degli atti degli interventi di manutenzione avvenuti negli anni precedenti e sull’ordinanza di sgombero del 2015, mai eseguita. Infine si deve anche aggiungere che nei prossimi giorni verranno interrogati i dirigenti comunali in carica all’epoca. Le ipotesi di reato, per ora a carico di ignoti, sono di omicidio, lesioni e disastro colposo.
Fonte: articolo di Martina Pietrograzia