visite specialisticheUn pacchetto di voucher a disposizione degli adolescenti, da utilizzare per effettuare visite specialistiche e prendersi cura della propria salute fin da giovani. Una sorta di Carta salute, sulla scia del bonus Cultura destinato ai neodiciottenni. L’idea è della Società italiana di Medicina dell’adolescenza, che in questo modo vuole riempire la mancanza di prevenzione nella fascia a cavallo tra l’infanzia e l’età adulta. Una sorta di limbo che si ripercuote nell’assenza di controlli medici programmati,quando non si va più dal pediatra ma non ancora dal medico di famiglia.

 

“Il nostro Ssn- hanno fatto sapere oggi a Roma gli esperti della Sima- trascura una larga fetta di popolazione, quella compresa tra i 14 e i 22 anni d’età. Per questo abbiamo pensato a questo vero e proprio carnet di voucher da utilizzare come visite specialistiche nella salute pubblica, in strutture convenzionate, che ogni Regione potrà decidere di usare per le cure primarie sul territorio sia presso il pediatra sia presso il medico dell’adulto”.

 

Secondo l’Istat, intanto, in Italia sono oltre 300mila i pazienti tra i 15 e i 17 anni che soffrono di almeno una patologia cronica (circa il 20% del totale dei giovani). La maggior parte di loro (229mila, circa il 13%) è affetto da malattie allergiche, mentre 24mila ragazzi (1,3%) soffrono di disturbi nervosi. Tradotto: nei prossimi 8 anni circa 900mila adolescenti (di età compresa fra 15 e 22 anni) saranno affetti da malattie croniche, che necessiteranno di una presa in carico da parte del Ssn.

 

Ma tornando ai ‘voucher della Salute’, cosa sono in concreto? “Il sistema dei voucher- hanno spiegato ancora dalla Sima- prevede visite specialistiche che rispettino il principio di equità, mentre eliminano quello dell’uguaglianza. Le visite si potrebbero infatti utilizzare tutte nello stesso settore: ad esempio, dai disturbi dell’alimentazione ai problemi legati alla crescita fino a quelli in ambito riproduttivo”.

 

Secondo la Sima il sistema dei Voucher avrà un duplice vantaggio: da un lato “darà ai ragazzi autonomia e capacità di autogestione della propria salute, dall’altro renderà meno rigido il Sistema sanitario nazionale, adeguando l’offerta sanitaria lì dove c’è un’interruzione della copertura sanitaria stessa. Inoltre, il sistema dei voucher andrebbe a migliorare la quantità e la qualità dell’offerta, mettendo in competizione i medici di famiglia”.

 

In quest’ottica, lo stesso medico di famiglia potrà assumere il ruolo di “vero e proprio consulente e sarà incentivato a dedicare un giorno della settimana a visitare solo gli adolescenti. Potrebbe quindi diventare un tutor che indirizza il giovane verso il medico migliore per una visita specifica”. L’intento della Società italiana di Medicina dell’Adolescenza, dunque, è proprio quello di ‘smuovere’ il Servizio sanitario nazionale “che non incentiva i ragazzi ad intraprendere un percorso di presa di consapevolezza della propria salute- ha sottolineato il presidente della Sima, Piernicola Garofalo- Bisogna quindi fornire ai giovani gli strumenti assistenziali, colmare questo vuoto sanitario ed investire in ‘cultura della salute’. Dobbiamo aprire un fronte su un argomento che non trova lo spazio che merita e che manca a livello culturale e normativo. Abbiamo il dovere- ha aggiunto l’endocrinologo- di tutelare la salute e di fare prevenzione, per far sì che gli adolescenti si prendano cura della propria salute. Per realizzare tutto questo è necessario assicurare continuità della copertura sanitaria”. E proprio grazie ai ‘voucher della Salute, secondo Garofalo sarà possibile “ridurre i tempi di diagnosi e, di fatto, si migliorerebbe la facilità d’accesso alle cure”, ha concluso.