violenza-coppie-adolescentiViolenza anche nelle coppie adolescenti. Fisica o psicologica, c’è in un caso su 5: numeri preoccupanti e in crescita.


Cresce l’abitudine da parte degli adolescenti delle scuole superiori ad essere violenti anche in coppia. “Da uno studio realizzato dall’Osservatorio nazionale adolescenza è emerso che nel 20% delle coppie viene usata violenza, sia psicologica con ‘Mi fai vedere chi hai nel tuo gruppo whatsapp‘ o ‘Dammi la password del tuo profilo Facebook‘, che quella fisica. Viene dato per scontato che sia possibile anche dare uno schiaffo o vietare alla fidanzata di poter fare delle cose. A partire da questi dati abbiamo parlato ai ragazzi di violenza di genere. È un aspetto sul quale lavoreremo anche l’anno prossimo”. Ne parla alla Dire Ciro Nutello, assistente capo della Polizia di stato, coordinatore del progetto ‘Scuole Sicure’ della Questura di Roma.

 

‘Scuole Sicure’ è partito nel 2012 ed è presente in circa 200 scuole di Roma e provincia. Coinvolge i commissariati tramite operatori formati dalla Questura per parlare con i ragazzi sui problemi che maggiormente li riguardano, e da questo confronto poi emergono le segnalazioni. In numeri, quest’anno, sono stati impegnati 114 poliziotti e 70 mila studenti.

 

“Stiamo crescendo- conferma Nutello- in 6 anni abbiamo incontrato più di 300 mila studenti“. Si parte dal penultimo anno delle elementari e si arriva alla fine delle scuole superiori. “Il telefonino viene regalato già in occasione della Prima Comunione e, partendo dalla quarta elementare, siamo sicuri che se parliamo dei reati che possono essere commessi inconsapevolmente con quello strumento abbiamo toccato tutti. Inoltre, formiamo anche i docenti ed, eventualmente, i genitori che ne fanno richiesta”.

 

Passando alle segnalazioni, “le scuole ci chiamano soprattutto per il cyberbullismo e il bullismo, in particolare per il cyberbullismo- conferma l’assistente capo della Polizia di Stato- cosa che non può essere controllata perché avviene sui social”. Tuttavia, “la curiosità dei ragazzi va più sull’uso delle sostanze stupefacenti o sulla violenza in generale”, continua il coordinatore di ‘Scuole Sicure’. “Sappiamo che c’è una propensione in aumento sulle dipendenze, e lo vediamo dagli stessi interventi che realizziamo, anche quelli extrascolastici in ambito movida. Spesso- ricorda Nutello- reati commessi come le risse vedono all’interno di quel gruppo sociale persone sotto palese effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. Questi dati sono stati supportati da approfondimenti realizzati nelle varie scuole con progetti mirati sulle dipendenze, attraverso i questionari somministrati ai ragazzi. Al liceo Cavour– conclude- abbiamo lavorato su questo tema ed effettivamente il problema è stato confermato anche dalle stesse risposte dei ragazzi”.

 

Esiste la pagina Facebook di ‘Scuole Sicure’ dove vengono pubblicati tutti gli articoli di approfondimento per genitori e docenti, nonché il calendario degli incontri nelle scuole.

 

CON ‘SCUOLE SICURE’ AUMENTANO LE SEGNALAZIONI

 

Maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali subite, queste le segnalazioni che arrivano tramite il progetto ‘Scuole sicure’ della Questura di Roma. “Ci stiamo domandando come mai si è dovuti arrivare ad avere delle persone in divisa nelle scuole affinché i ragazzi e le ragazze si potessero confidare. Probabilmente dobbiamo tutti insieme costruire una rete che intercetti prima tali situazioni. Non c’è un aumento dei reati, il trend purtroppo è alto ma omogeneo. Sono le segnalazioni che stanno aumentando”, afferma ancora Ciro Nutello, coordinatore del progetto ‘Scuole Sicure’.

 

“Stiamo funzionando perché la nostra presenza all’interno delle scuole permette di fare formazione ai docenti e ai genitori. La notizia arriva dal docente, dal genitore o dallo stesso ragazzo”, aggiunge Nutello. Sui maltrattamenti subiti, “dai 14 anni in su è direttamente il ragazzo che segnala, dai 14 anni a scendere la situazione diventa più complicata- fa sapere l’assistente capo della Polizia di Stato- ma se c’è una formazione adatta ai docenti e un dialogo con i genitori queste cose si intercettano prima“.

 

A chi si devono segnalare i casi di violenze e maltrattamenti? “Il discorso va fatto istituzione per istituzione e in base alla qualifica della persona. Se una persona è un pubblico ufficiale dovrà segnalare in automatico una situazione del genere. La segnalazione va fatta se sono reati, ovvero- spiega Nutello- se si tratta di una situazione oggettiva per cui palesemente ci troviamo di fronte a una violenza o a un maltrattamento su minori, o ancora davanti ad un abuso di mezzi di correzione su un ragazzo piccolo”.

 

Per quanto riguarda le scuole, “il dirigente scolastico prende la segnalazione dal docente e la riporta al tribunale dei minorenni. Quest’ultimo indirizzerà la polizia giudiziaria a fare o meno approfondimenti specifici”. Riassumendo, se non si tratta di reato “devono intervenire i servizi sociali. Qualora ci fosse un reato d’ufficio, gli incaricati di pubblico servizio sono obbligati a denunciare. Si chiama direttamente l’autorità di polizia giudiziaria sul territorio (il Commissariato di Polizia e i carabinieri) o il tribunale per i minorenni. Di solito in questo momento- conclude Nutello- il contatto su Roma è molto più diretto con il tribunale dei minorenni, che poi provvede a scaricare sull’istituzione territoriale chiamata a intervenire”.

 

DROGA, CON ‘SCUOLE SICURE’ 35 ARRESTATI L’ANNO MA NON SONO STUDENTI

 

In base alle segnalazioni o agli interventi dei cani antidroga, ogni anno “la media è di 35 arrestati nell’ambito scuola, ma non sono i ragazzi. Dai questionari somministrati agli studenti sull’uso delle sostanze, siamo invece molto vicini all’80% degli studenti che ne fa uso“. Ciro Nutello spiega che”l’Ufficio protezione generale al soccorso pubblico gestisce direttamente i cinofili antidroga ed esiste un percorso prioritario che permette al dirigente scolastico di chiedere l’intervento dei nostri cani. Per noi è semplice perché fa tutto il cane“, ricorda Nutello.

 

Per rafforzare le segnalazioni è nata anche l’applicazione YouPol: “Permette in georeferenziazione (in anonimato) di poter segnalare lo spaccio e il bullismo nei pressi delle scuole, ma non solo. La stiamo promuovendo da novembre 2017 e stiamo esaminando quante segnalazioni arrivano dalle scuole. Pare che ci siano ed è positivo”.

 

Ciò che serve, secondo Nutello, è la prevenzione “perché abbiamo Stati dove ci sono zone in cui è possibile comprare sostanze stupefacenti leggere, eppure solo il 7% dei giovani ne fa uso e non ci sono i cani fuori le scuole. È un problema di educazione e formazione, che deve essere fatta bene e dalle persone giuste. I ragazzi non conoscono la legislazione, le conseguenze giuridiche dell’uso delle sostanze. Noi con ‘Scuole Sicure’ cerchiamo di recuperare l’aspetto più oggettivo”, conclude Nutello.