Da Bruxelles arrivano tre lettere di messa in mora relative al mancato rispetto delle norme sull’assistenza dei passeggeri con handicap. Nel mirino terminal dei bus, navi e Fondo per i risarcimenti. L’Italia adesso ha 60 giorni a disposizione per replicare e per non rischiare il deferimento alla Corte Ue

Bruxelles bacchetta l’Italia per la violazione dei diritti delle persone con disabilità. A richiamarci all’ordine è la Commissione europea che – dopo aver recentemente ripreso il Bel Paese per la mancata osservazione delle norme relative all’inclusione lavorativa – ora recapita a Roma tre lettere di messa in mora. A essere violati, questa volta, sarebbero i diritti dei viaggiatori disabili che – sarebbe questa l’inadempienza – non vedrebbero rispettati i propri diritti garantiti dalle norme comunitarie per quanto riguarda l’assistenza in caso di spostamenti con autobus e via nave. Restano adesso due mesi di tempo per rispondere in merito: pena il deferimento alla Corte Ue.

Autobus e pulmann: nessun supporto ai passeggeri. La prima lettera riguarda i terminal di autobus e bus, la cui responsabilità per l’assistenza ai viaggiatori disabili spetta a un’autorità dei trasporti. C’è un problema, però: tale autorità, in Italia, ancora non esiste. Il nostro Paese ha, così, rimandato al ministero dei Trasporti il dovere di ricevere i reclami dei passeggeri. Ma c’è un altro problema: il dicastero non ha la possibilità di comminare sanzioni. Quindi – di fatto – l’obbligo risulta in gran parte inosservato. Da qui – sostiene la Commissione – verrebbe meno il diritto dei passeggeri disabili a ricevere il doveroso supporto.

Trasporti navali: nessuna autorità a cui presentare reclami. Un simile disagio riguarduerebbe anche chi si sposta per nave: anche in tal caso non è stata, infatti, ancora istituita l’autorità a cui le persone disabili possono rivolgersi per presentare eventuali reclami. Eppure è da oltre un anno che sono in vigore le nuove regole dell’Ue (che prevedono, tra l’altro, proprio l’assegnazione delle competenze all’Antitrust e alla nuova Autorità per i trasporti). Per la Commissione europea, quindi, “non è accettabile che l’Italia non abbia ancora preso tutte le misure necessarie”.

Risarcimenti: insufficiente il fondo di garanzia per i risarcimenti. La terza inadempienza, infine, riguarda il Fondo di garanzia per i risarcimenti ai consumatori in caso di fallimento dei tour operator. Questa volta il fondo almeno esiste, ma è sempre stato dotato di risorse insufficienti. Basti pensare che, al 23 gennaio 2012, disponeva di appena 76,33 euro. Lo scorso agosto, quindi, l’Italia ha deciso di raddoppiare lo stanziamento annuo, passando da 200-230mila euro a 400-460. Per la Commissione – a fronte del gran numero di reclami ricevuti ogni anno – “è ovvio che i contributi saranno inadeguati”. Vedremo adesso quale sarà la replica che l’Italia dovrà presentare entro 60 giorni: se non sarà in grado di farlo in modo soddisfacente, si rischia il deferimento alla Corte Ue.

FONTE: Inail