via libera farina di insetti italiaIl Ministero dell’Agricoltura ha dato il via libera alla farina di insetti nei prodotti alimentari: ecco tutte le regole.


Dopo diverse polemiche, il 29 dicembre scorso, sono stati pubblicati i quattro decreti del Ministero dell’Agricoltura che regolano e commercializzano i prodotti alimentari a base di farina di insetti.

Il Ministro Lollobrigida ha subito dato chiarimenti sulla decisione: l’autorizzazione alla commercializzazione è arrivata dall’Unione Europea, vincolando ogni Paese a rispettare la normativa europea.

Vediamo allora quali sono le regole al riguardo.

Farina di insetti: arriva il via libera anche in Italia

In Italia, si potranno produrre, vendere e acquistare alimenti con farine prodotte con le quattro tipologie di insetti già autorizzati al consumo umano nel 2021 in Europa (in forma congelata, essiccata o in polvere).

Le quattro tipologie di insetti approvate sono le seguenti:

  • Larve del verme della farina minore;
  • Larve gialle della farina;
  • Locuste migratorie;
  • Grilli domestici.

La decisione dell’Unione Europea è arrivata in seguito al regolamento comunitario sui “novel food”, in vigore da gennaio 2018, che riconosce le quattro tipologie di insetti come nuovi alimenti e prodotti tradizionali, provenienti da Paesi terzi.

Come spiegato dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), le farine di insetti potranno essere utilizzate per i seguenti alimenti:

  • Pane;
  • Barrette;
  • Biscotti;
  • Pasta;
  • Prodotti da forno;
  • Pizze;
  • Pasta;
  • Bevande, tipo birra;
  • Minestre.

Farina di insetti: le regole del Ministero dell’Agricoltura

Nei provvedimenti voluti dal Ministero dell’Agricoltura, ci sono le regole riguardo l’utilizzo e l’etichettatura degli alimenti. Anche se il regolamento europeo già impone l’indicazione dell’ingrediente, sia nella denominazione di vendita che nella lista degli ingredienti (con la sua percentuale).

Le confezioni dovranno riportare:

  • La tipologia di insetto presente;
  • Le quantità utilizzate (fino ad un massimo del 10%);
  • Il Paese di origine della farina (per ora sono autorizzati solo i prodotti provenienti da Francia, Olanda e Vietnam);
  • Informazioni relative ai rischi legati alle reazioni allergiche.

L’unica differenza tra il regolamento italiano e quello europeo è che in Italia i prodotti saranno messi in vendita in comparti separati, segnalati mediante apposita cartellonistica.
Una decisione che ha già fatto discutere, perché potrebbe portare ad una discriminazione nella vendita.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it