Come previsto dalla riforma Cartabia e dal via libera della Cassazione, le coppie potranno richiedere il divorzio veloce: ecco in cosa consiste.
Secondo quanto previsto dalla riforma Cartabia, le coppie sposate e in crisi potranno presentare al giudice una domanda congiunta e cumulativa per la separazione e il divorzio.
In questo modo, si avvierà lo scioglimento dell’unione, ma con maggiore stabilità negli accordi, in modo da evitare capovolgimenti futuri e incertezze economiche.
È il cosiddetto “divorzio veloce”, a cui ha dato il via libera anche la Cassazione. Vediamo nello specifico.
Divorzio veloce: come funziona
Con la nuova legge, la procedura si snellisce di molto.
Finora, chi decideva di divorziare doveva firmare un accordo di separazione e poi far passare sei mesi prima di chiedere il divorzio.
Con la nuova formula, invece, sarà possibile raggiungere un solo accordo, sia di separazione che di divorzio, trattando tutte le richieste in un solo contesto.
Basterà sottoscrivere un singolo atto e depositarlo in tribunale. Spetterà, poi, ai giudici emettere prima la sentenza di separazione e, dopo appena sei mesi, quella di divorzio.
Per farlo, occorrerà essere in possesso dei seguenti documenti:
- Copia dell’atto integrale di matrimonio;
- Certificato contestuale di residenza e stato di famiglia;
- Copia autentica del decreto di omologa o degli accordi autorizzati di negoziazione stabilita;
- Dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni di entrambi i coniugi.
Divorzio veloce: il via libera della Cassazione
Alcuni tribunali dichiaravano inammissibile la domanda congiunta dei coniugi, ma la Cassazione ha dato il via libera. Più specificatamente col verdetto 28727 che ha affermato il principio per cui:
“In tema di crisi familiare, nell’ambito del procedimento di cui all’art 473 bis 51 cpc è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”.
L’Organismo congressuale forense spiega che questa decisione suscita
“viva soddisfazione per l’intervento tempestivo della Corte di Cassazione che pone fine alla difformità di pronunce di merito ristabilendo un criterio univoco di interpretazione dell’art 473 bis n.49 cpc”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it