Il popolo delle partite Iva, in Italia e all’estero, è rappresentato da una grossa pletora di individui: quanto è importante il processo di verifica partita IVA? A cosa serve? Come si fa? Ecco una risposta sintetica a tutte queste domande.
La partita Iva identifica univocamente un soggetto che esercita un’attività soggetta all’imposizione fiscale indiretta (IVA).
Ogni soggetto fiscale dell’Unione europea è riconoscibile dal suo numero di partita IVA: per questo diventa importante effettuare la verifica della partita Iva di un soggetto per verificarne la correttezza e soprattutto la sua esistenza.
Verifica Partita IVA
In questa guida seguiremo alcuni passaggi fondamentali:
- La costituzione ed apertura di una partita IVA;
- La struttura del codice identificativo della medesima;
- Il sistema di controllo e di verifica della partita IVA in questione;
- I motivi che rendono tale verifica così importante.
Partita IVA forfettaria: come aprirla e quali sono i vantaggi.
Come si apre una Partita IVA?
Il numero di partita IVA, in Italia, è rilasciato dall’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate a cui viene richiesto. Questo processo avviene indipendentemente dal domicilio fiscale, al momento della apertura della posizione IVA (Decreto del presidente della Repubblica 404/2001).
Può essere aperta in modo telematico anche da
- Un intermediario abilitato al servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate;
- Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Esistono due modelli:
- Il modello AA9/11 per le ditte individuali
- Il modello AA7/10 destinato invece alle società
Il numero di partita IVA assegnato al contribuente ha validità su tutto il territorio nazionale e rimane invariato per tutto il periodo in cui si svolge l’attività.
Chi è iscritto ad un albo professionale, come i commercialisti o gli avvocati, ha l’obbligo di apertura della partita IVA (se svolge la libera professione).
Struttura del codice identificativo
Com’è strutturato il codice che rende riconoscibile una Partita IVA? Questo passaggio è fondamentale per comprendere lo step successivo, quello di controllo e verifica della suddetta. Il Codice della partita Iva non è altro che una sequenza di undici numeri. Questa va a identificare in maniera univoca il corrispettivo soggetto che svolge attività rilevante ai fini dell’imposizione fiscale.
Questa successione di numeri è così strutturata:
- I primi sette numeri, una sequenza progressiva, vanno a individuare in maniera precisa il contribuente;
- I successivi tre hanno a che fare con la provincia dell’ufficio delle Entrate di riferimento;
- L’ultimo carattere funge da numero di controllo.
N.B. Questo codice è strettamente personale. Non può essere ceduto e rimane identico per il ciclo vitale dell’attività cui si riferisce. La partita Iva viene chiusa solo quando l’attività cessa. Pertanto, nel caso di ripresa del lavoro, occorre aprirne una nuova.
Sistema di controllo e di verifica Partita IVA
Una volta riconosciuta la sequenza di numeri, seguendo le informazioni sopra citate, possiamo passare alla fase di controllo e di verifica della Partita IVA che ci interessa. Suddividiamo questa sezione in:
- Verifica di una partita IVA nazionale;
- Verificare una partita IVA comunitaria;
- Verifica di una partita IVA Extra UE.
Partita IVA Italiana
Come controllare e verificare di una Partita Iva italiana? A questo scopo l’Agenzia delle Entrate ha messo in campo un servizio online, reso disponibile sul suo, con lo scopo di ridurre le frodi.
Sarà inoltre possibile visualizzare lo stato di attività della partita IVA interessata (attiva, sospesa o cessata), il nome e al cognome della persona fisica titolare, la data di avvio attività e alle eventuali date di sospensione e cessazione.
Questo è un esempio di servizio di verifica affidabile. Spesso infatti, su Google, troverete sistemi che si proclamano infallibili ma che, in realtà, rischiano di fornire solamente informazioni commerciali ambigue.
I titolari di Partita Iva Italiana, pertanto, posso richiedere l’inclusione della propria partita Iva nell’archivio informatico dei soggetti autorizzati a porre in essere operazioni intracomunitarie.
Il VIES
Necessario, per questo motivo, iscriversi al Vies (VAT Information Exchange System), un sistema di scambi automatici tra le amministrazioni finanziarie degli Stati membri dell’Unione Europea. Per poter effettuare operazioni intracomunitarie, i soggetti Iva italiani devono pertanto essere inclusi nell’archivio Vies.
L’opzione per effettuare queste operazioni può essere espressa direttamente nella dichiarazione di inizio attività oppure, successivamente, telematicamente, in modalità diretta o tramite i soggetti incaricati.
Ma si può, ovviamente, verificare anche la correttezza della Partita IVA di un’Impresa estera.
Partita IVA Comunitaria
Se si vuole verificare, ad esempio, il numero della Partita IVA di una nazione di uno stato membro dell’Unione Europea, ci si può attenere alle indicazioni riportate nella tabella sottostante:
Nazione dell’Unione Europea |
Struttura Codice Identificativo |
Breve sinossi |
AT – Austria | U99999999 | 1 blocco di 9 caratteri. Infatti, il l primo carattere è sempre ’U’. |
BE – Belgio | 0999999999 | 1 blocco di 10 cifre. Infatti, il primo carattere è sempre zero. |
BG – Bulgaria | 999999999 | 1 blocco di 9 cifre per le società. |
9999999999 | 1 blocco di 10 cifre per le persone fisiche e gli stranieri. | |
CY – Cipro | 99999999A | 1 blocco di 9 caratteri. Infatti, l’ultimo carattere è una lettera. |
DK – Danimarca | 99999999 | 4 blocchi di 2 cifre. |
EE – Estonia | 999999999 | 1 blocco di 9 cifre. |
FI – Finlandia | 99999999 | 1 blocco di 8 cifre. |
FR – Francia | XX999999999 | 1 blocco di 2 caratteri alfanumerici da A a Z ovvero da 0 a 9 ed 1 blocco di 9 cifre. |
DE – Germania | 999999999 | 1 blocco di 9 cifre. |
GB – Gran Bretagna | 999999999 | 1 blocco di 3 cifre, 1 di 4 cifre ed 1 di 2 cifre. |
999999999999 | 1 blocco di 12 cifre. Le ultime 3 identificano la filiale di una società. | |
GD999 – HA999 | 1 blocco di 5 caratteri. GD = Government Departments. HA = Health Authorities. | |
EL – Grecia | 999999999 | 1 blocco di 9 cifre. |
IE – Irlanda | 9X99999A | 1 blocco di 8 caratteri. |
IT – Italia | 99999999999 | 1 blocco di 11 cifre. |
LV – Lettonia | 99999999999 | 1 blocco di 11 cifre. |
LT – Lituania | 999999999 | 1 blocco di 9 cifre. |
999999999999 | 1 blocco di 12 cifre. | |
LU – Lussemburgo | 99999999 | 1 blocco di 8 cifre. |
MT – Malta | 99999999 | 1 blocco di 8 cifre. |
NL – Olanda | 999999999B99 | 1 blocco di 12 caratteri. La decima posizione è sempre una ’B’. |
PL – Polonia | 9999999999 | 1 blocco di 10 cifre. |
PT – Portogallo | 999999999 | 1 blocco di 9 cifre. |
CZ – Repubblica Ceca | 99999999 | 1 blocco di 8 cifre. |
999999999 | 1 blocco di 9 cifre. | |
9999999999 | 1 blocco di 10 cifre. | |
RO – Romania | Da 99 a 9999999999 | 1 blocco da un minimo di 2 cifre ad un massimo di 10 cifre. |
SK – Slovacchia | 9999999999 | 1 blocco di 10 cifre. |
SI – Slovenia | 99999999 | 1 blocco di 8 cifre. |
ES – Spagna | X9999999X | 1 blocco di 9 caratteri. Il primo e l’ultimo carattere possono essere alfabetici o numerici ma non possono essere entrambi numerici. |
SE – Svezia | 999999999999 | 1 blocco di 12 cifre. |
HU – Ungheria | 99999999 | 1 blocco di 8 cifre. |
Nota: in questo elenco era ancora inclusa la Gran Bretagna prima della dell’uscita definitiva dall’UE con la Brexit.
Questo prospetto è importante: gli operatori commerciali titolari di una partita IVA che effettuano cessioni intracomunitarie, devono infatti verificare la validità del numero di identificazione IVA dei loro clienti, attraverso il collegamento con i sistemi fiscali degli Stati membri dell’Unione Europea.
Partita IVA Extra-UE
Per le partite IVA extra-UE, bisogna ricordare che, secondo il regolamento CE n. 792/2002, esistono operatori commerciali non U.E. che offrono servizi tramite mezzi elettronici a clienti residenti in uno Stato membro.
In questo caso, per maggiori informazioni, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto il servizio V@t on e-services, teso a supportare la gestione dell’Iva sui già citati servizi elettronici.
Perché questa verifica è importante?
Tutti i cosiddetti lavoratori autonomi ed i liberi professionisti in Italia hanno l’obbligo di aprire la partita IVA. Un lavoratore autonomo è un individuo, ossia una persona fisica, che decide di offrire un servizio o un bene per conto proprio. Senza essere, cioè, in un rapporto di lavoro subordinato.
La partita IVA è come se rappresentasse l’identikit, la carta d’identità del libero professionista o dell’attività commerciale cui è associata.
Funge da dispositivo dunque identificativo, un po’ come il codice fiscale assegnato ad un cittadino alla sua nascita.
Per questo motivo verificare la corretta identificazione del soggetto cui si è interessati, tramite questo vero e proprio codice genetico, è essenziale per capire con quale soggetto si sta intraprendendo un percorso commerciale/consulenziale.
Fonte: articolo di Simone Bellitto