vendite al dettaglioUn ulteriore segnale delle difficoltà della ripresa italiana ad avviarsi su un sentiero di crescita più sostenuto rispetto ai ritmi attuali ed idoneo al recupero, in tempi rapidi, di quanto perso negli ultimi anni.

 

Se da un lato la modesta crescita registrata rispetto ad ottobre (+0,3%) indica un lieve miglioramento nei confronti del bimestre precedente, dato in linea con quanto rilevato dall’ICC, il calo riscontrato rispetto all’analogo mese del 2014 è un elemento che desta qualche preoccupazione, in quanto coinvolge molti segmenti di consumo. E’ il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio sui dati Istat di oggi.

 

Ad integrare il quadro di luci ed ombre – continua la nota – che sembra interessare in questa fase la domanda delle famiglie vi sono gli andamenti per tipologia distributiva. Il miglioramento registrato dalle vendite presso le piccole superfici, tendenza in atto da alcuni mesi, si è confrontato con un calo degli acquisti presso le imprese di maggiori dimensioni ad indicare come il valore complessivo della domanda stenti a crescere in misura significativa.

 

Segnali confortanti per le prospettive future – conclude l’Ufficio Studi – sembrano, comunque, emergere dai dati sugli ordinativi di novembre, che mostrano un deciso miglioramento sul versante interno, sia in termini congiunturali che tendenziali, portando ad ipotizzare un inizio di 2016 più positivo.

 

Tuttavia, l’Istat segnala un aumento dello 0,3% in valore rispetto a ottobre, mentre in confronto a novembre 2014 c’è una diminuzione dello 0,1%. Stessa dinamica per l’indice in volume, positivo rispetto a ottobre 2015 (+0,3%) e in calo su novembre 2014 (-1%). A novembre 2015 le vendite al dettaglio aumentano dello 0,3% in valore rispetto a ottobre. Lo rileva l’Istat. Rispetto a novembre 2014 c’è invece un calo dello 0,1% (dati grezzi), dovuto alla flessione della grande distribuzione (-0,5%), mentre sono in crescita le vendite dei piccoli negozi (+0,2%).

 

Nella grande distribuzione il valore delle vendite diminuisce, in termini tendenziali, dello 0,3% per i prodotti alimentari e dello 0,8% per quelli non alimentari. In particolare, l’Istat segnala che diminuiscono le vendite di ipermercati e supermercati (rispettivamente -2,5% e -0,6%) mentre aumentano quelle dei discount (+0,8%). Nelle imprese operanti su piccole superfici, le vendite diminuiscono dello 0,4% per i prodotti alimentari e aumentano dello 0,5% per quelli non alimentari.

 

In generale, nel confronto con il 2014, il valore delle vendite cala dello 0,2% per i prodotti alimentari ed è invariato per quelli non alimentari. Nei primi undici mesi del 2015, il valore complessivo delle vendite vede un incremento tendenziale dello 0,8% con variazioni positive sia per gli alimentari sia per i non alimentari (rispettivamente +1,3% e +0,6%). Quanto all’indice in volume delle vendite, questo registra una variazione positiva rispetto a ottobre 2015 (+0,3%) e una variazione negativa rispetto a novembre 2014 (-1%).