“Il dato sulle vendite del commercio al dettaglio è in linea con quanto già anticipato dall’ICC, che indicava un’evoluzione molto debole dei consumi nel mese di febbraio. La domanda delle famiglie, che ha mostrato nei mesi più recenti una moderata tendenza al miglioramento, non sembra essersi ancora avviata su un consolidato sentiero di ripresa”.
E’ il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat sul commercio al dettaglio.
“Il recupero della fiducia delle famiglie – continua la nota – dovrebbe tradursi nei prossimi mesi in una più sicura crescita dei consumi. Per adesso, si registra la terza variazione tendenziale positiva consecutiva, fenomeno che, tenendo conto delle diverse dinamiche inflazionistiche, non si verificava almeno dal 2011. L’aspetto più problematico dell’attuale congiuntura dei consumi è la perdurante debolezza delle vendite presso i negozi di prossimità. Solo politiche fiscali distensive, volte a rafforzare i favorevoli impulsi esterni, possono trasformare una debole ripresa in un’apprezzabile crescita”.
In dettaglio, analizzando i dati, vediamo che a febbraio c’è stato un calo dello 0,2% rispetto a gennaio, anche se rispetto allo stesso mese del 2014 c’è una crescita dello 0,1%. Per gli alimentari -0,2% mensile e +0,5% annuo, mentre le vendite di prodotti non alimentari sono diminuite dello 0,1% congiunturale e dello 0,3% tendenziale.
Le vendite al dettaglio diminuiscono a febbraio dello 0,2% rispetto a gennaio, anche se crescono dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2014. Giù le vendite di alimentari (-0,2% mensile e +0,5% annuo) mentre quelle di prodotti non alimentari sono diminuite dello 0,1% congiunturale e dello 0,3% tendenziale. Nella media del trimestre dicembre 2014-febbraio 2015, l’indice registra una variazione positiva dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Nel confronto con il mese di febbraio 2014 si registra una variazione positiva dello 0,8% per le vendite delle imprese della grande distribuzione e una diminuzione dello 0,5% per quelle delle imprese operanti su piccole superfici.
Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione si registrano aumenti dello 0,4% per le vendite degli esercizi non specializzati e del 3,5% per quelle degli esercizi specializzati. In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, aumentano le vendite di discount e supermercati (rispettivamente +3,6% e +0,2%), mentre diminuiscono quelle degli ipermercati (-1,5%).
Tra i prodotti non alimentari: le variazioni positive più ampie, in termini tendenziali, riguardano i gruppi Utensileria per la casa e ferramenta (+2,2%), e Giochi, giocattoli, sport e campeggio ed Elettrodomestici, radio, tv e registratori (+0,9% per entrambi). La flessione più marcata riguarda, invece, i gruppi Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-2,8%) e Prodotti farmaceutici e Generi casalinghi durevoli e non durevoli (-1,5% per entrambi).