L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dal vaiolo delle scimmie e si prepara alla vaccinazione. Ecco cosa sappiamo.
Vaiolo delle scimmie Italia: quando pensavamo di esserci lasciati alle spalle il Covid, almeno nelle forme più gravi, arriva la minaccia del vaiolo delle scimmie.
Ma non facciamo allarmismi: il vaiolo delle scimmie ha sicuramente un’incidenza minore, rispetto al Covid-19. Finora ha contagiato oltre 25mila persone nel mondo e 505 in Italia.
Nonostante ciò, in molti Paesi, tra i quali l’Italia, l’Oms ha dichiarato l’epidemia come “emergenza sanitaria globale” lo scorso 23 luglio, per poter snellire le procedure di vaccinazione.
Ma cosa sappiamo riguardo a questo virus? Vediamolo insieme.
Vaiolo delle scimmie Italia: di cosa si tratta
Il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) è una patologia infettiva dovuta ad un virus simile a quello che causa il vaiolo umano (seppur meno grave).
A differenza del vaiolo umano, però, eradicato ufficialmente nel 1980, il vaiolo delle scimmie è ancora presente, in forma endemica, in alcuni Paesi dell’Africa centrale e occidentale e ha iniziato a diffondersi anche in altre parti del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti e alcuni Paesi europei.
Prevalentemente il contagio avviene tra uomo e animale, mentre la trasmissione da persona a persona è più difficile e avviene tramite il contatto con materiale infetto con le mucose oppure attraverso il contatto prolungato faccia a faccia.
Il virus si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi e stanchezza. Spesso sono possibili manifestazioni cutanee, sotto forma di vescicole, piccole pustole o piccole croste.
Vaiolo delle scimmie Italia: siamo in emergenza?
Attualmente in Italia sono stati riscontrati 505 casi, specialmente in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto.
Il Ministero della Salute sta mettendo a punto la circolare per l’eventuale vaccinazione. Non si tratterà di una campagna di vaccinazione di massa, ma si punterà ad immunizzare le persone più a rischio e i sanitari che le assistono.
Non si tratta fortunatamente di una malattia grave ed è poco contagiosa.
La circolare del Ministero è attesa nei prossimi giorni, poi si passerà alla distribuzione delle fiale di vaccino. L’Istituto Spallanzani di Roma si è già proposto come centro di riferimento regionale.
Si precisa, chiaramente, che il virus può colpire tutti e non solo gli uomini omosessuali (come invece dichiarato da molti). Il virus ha colpito per il 90% dei contagi questa categoria, solamente perché la trasmissione sessuale è attualmente la modalità più frequente di trasmissione a livello fisico.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it