Pronti, via: anche l’Europa sembra essersi messa in marcia per far sì che da Gennaio siano distribuiti i vaccini anti Covid. Ecco alcune previsioni sulla pianificazione della campagna di vaccinazione.
Finalmente si vede una luce in fondo al tunnel: ma, effettivamente, siamo pronti per rendere operativa questa campagna di vaccinazione?
Vaccini Covid già a Gennaio?
La campagna (quantomeno mediatica) è in pratica già iniziata: nella loro videoconferenza di ieri pomeriggio i ministri della Salute di Italia, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Lussemburgo – con i colleghi di Svizzera e Gran Bretagna – si sono dati un obiettivo: procedere fra Natale e Capodanno alle prime, simboliche somministrazioni del vaccino messo a punto dall’americana Pfizer e dalla tedesca Biontech.
Ciò vuol dire che l’operazione dovrebbe poi dispiegarsi in Europa continentale, Italia inclusa, a partire dai giorni dell’Epifania.
Alla Regione Lazio hanno già fornito, ad esempio, una data per il primo test vero e proprio: l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha dichiarato infatti che il 15 gennaio verrà iniettata la prima dose di vaccino anti-Covid nel Lazio. Nello specifico su una donna, un’infermiera.
Ci arriveremo in tempo?
La variabile da considerare è principalmente una: l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) deve validare il vaccino Pfizer-Biontech nella commissione di esperti la cui convocazione è stata anticipata al 21 dicembre.
Se quel giorno o il giorno dopo l’Ema darà parere positivo, la Commissione per la Ue e l’Agenzia italiana del farmaco in Italia approveranno l’uso entro Natale.
Cosa sappiamo al momento?
Le notizie che circolano al momento sostengono che la vaccinazione sarà su base volontaria, con un piano per immunizzare in principio:
- il personale sanitario
- e gli ospiti delle Rsa
- specializzandi di medicina
- pazienti cronici
- malati oncologici, trapiantati, cardiopatici.
In pratica considerando la popolazione italiana, si tratta di 1,8 milioni di persone che dovrebbero ricevere la prima dose da inizio gennaio e un richiamo tre settimane dopo.
Per questa prima fase il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha chiesto ai presidenti regionali di farsi trovare pronti per il 10-15 gennaio per questa prima fase.
Si deve anche considerare che gli italiani che rientrano nelle categorie dei «prioritari» da vaccinare sono quasi 6,5 milioni:
- 1,4 milioni tra operatori sanitari e socio-sanitari impegnati nell’emergenza Covid,
- oltre 570mila tra personale e ospiti delle Rsa,
- più 4,4 milioni di anziani sopra gli 80 anni.
La fase due dovrebbe poi cominciare in primavera, partendo dai 4,4 milioni di anziani over 80 e a seguire gli oltre 13 milioni tra i 60 e i 79 anni.
Successivamente si passerà alla popolazione più giovane. Ma anche in questo caso con delle priorità: in cima alla lista ci saranno i malati cronici e i lavoratori essenziali, in particolare forze dell’ordine, gli operatori delle comunità e delle carceri.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it