Dal presidente dell’Upi Fvg la richiesta di modificare lo Statuto, per la parte che riguarda le Province, al termine del processo di riforma dell’ordinamento costituzionale e in coerenza con la Legge 56/2014.
Le ripercussioni sulle Province del Fvg del progetto di legge costituzionale n. 77 d’iniziativa del senatore Pegorer (di cui la Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica ha avviato nei giorni scorsi l’esame) sono al centro della lettera che il presidente dell’Upi Fvg Pietro Fontanini ha inviato al Ministro per le riforme costituzionali Elena Boschi e ai componenti della I Commissione del Senato.
Fontanini critica il contenuto del disegno di legge per le conseguenze sulle attuali Province. “In base alla disposizione transitoria contenuta nell’art.2 del progetto di legge – spiega Fontanini – le attuali Province possono essere soppresse anzitempo, con legge regionale ordinaria, una volta entrata in vigore la legge costituzionale di modifica dello Statuto di autonomia del Fvg.
Una disposizione che, se recepita, non solo provocherebbe immediate ripercussioni negative sul regolare svolgimento del mandato amministrativo ma che si pone in palese contrasto con il diritto degli enti elettivi, e dei loro rappresentanti legittimamente eletti, al compimento del mandato conferito nelle elezioni”. Ma, è il complesso della provvedimento in esame che risulta non condivisibile, per quanto analogo alla proposta di legge nazionale approvata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e presentata al Senato il 6 febbraio 2014.
“La legge 56/2014 nota come Delrio – ricorda Fontanini – non dispone la soppressione delle Province ma le trasforma in enti di secondo grado, con proprie funzioni di governo del territorio. In coerenza con questa disciplina rammento che l’originaria proposta di riforma della II parte della Costituzione presentata dal Governo, confermava la permanenza di una competenza legislativa esclusiva dello Stato sull’ordinamento non solo dei Comuni e delle città metropolitane, ma anche degli enti di area vasta.
Interventi di esclusivo rilievo regionale possono quindi introdurre segnali contraddittori che porterebbero non a semplificare ed a rendere più efficiente l’assetto del governo locale bensì a destabilizzarlo”. “Ritengo improprio – aggiunge Fontanini – che oggi la Commissione Affari Costituzionali del Senato possa avviare la discussione di ulteriori disegni di legge costituzionale di rilievo regionale ‘di soppressione delle Province’ che dovrebbero essere eventualmente presi in esame solo in esito all’approvazione del complessivo progetto di riforma del Titolo V, seconda parte, della Costituzione”.
Al riguardo, Fontanini chiede che la riforma dello Statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia, nella parte in cui si rivolge al superamento delle Province, venga collocata in modo appropriato al termine del processo di riforma dell’ordinamento costituzionale in corso, con l’auspicio che esso coerente con l’ordinamento complessivo degli enti di area vasta avviato dalla Legge 56/2014.
FONTE: UPI – Unione delle Province d’Italia