Sono le principali conclusioni a cui è pervenuto il Consiglio europeo sulle politiche economiche e finanziarie
Nonostante ciò è stato posto l’accento sulla necessità di preservare la competitività dell’Europa con il resto del mondo, attraverso lo sviluppo di una politica concordata basata su cinque fattori chiave, che restano sostanzialmente gli stessi del 2013. In particolare, gli sforzi degli Stati membri andranno concentrati su:
- risanamento fiscale;
- sostegno a lungo termine delle finanze pubbliche;
- prestiti all’economia;
- crescita sostenibile;
- occupazione e competitività.
Risanamento fiscale e sostegno alle finanze pubbliche – è stata stimata una diminuzione dello sforzo fiscale complessivo nell’Unione europea dell’1% rispetto alla media del triennio 2011-2013.
Allo stesso tempo, però, è stato evidenziato che i livelli di debito pubblico nella maggior parte degli Stati membri restano elevati e continuano ad aumentare. è quindi fondamentale, per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, che tutti gli Stati membri continuino ad attuare le rispettive politiche fiscali in linea con il patto di stabilità e crescita concordato.
Il Consiglio ha invitato di conseguenza a prestare maggiore attenzione alla qualità e alla composizione del bilancio nonché all’influenza della politica fiscale sulla crescita, assicurando un adeguato mix di entrate e di spese, comprese le misure per sostenere la competitività, le imprese e la creazione di occupazione. Sarà necessario quindi ottimizzare la gestione della spesa pubblica, modernizzare le pubbliche amministrazioni e dare la priorità agli investimenti pubblici finalizzati ad aumentare il potenziale di sviluppo.
Ripristinare l’erogazione di prestiti all’economia – Il Consiglio ha rilevato che la stabilità finanziaria e il ripristino di prestiti per l’economia sono fondamentali per sostenere le attività produttive e la ripresa economica.
Nonostante la conferma che i segnali di miglioramento delle condizioni finanziarie rilevate lo scorso anno sono diventati più solidi e i mercati finanziari più robusti, i rischi persistono. Le condizioni di prestito per le imprese non sono ancora normalizzate e la frammentazione del mercato finanziario resta elevato.
Anche se progressi significativi sono stati realizzati con la ristrutturazione nonché con il miglioramento della regolamentazione bancaria, sono stati richiesti agli Stati membri ulteriori sforzi per completare il risanamento dei bilanci del settore bancario e ad assicurare che questo settore, che svolge un ruolo di primo piano, possa finanziare correttamente l’attività produttiva e sostenere efficacemente la ripresa economica.
Promuovere una crescita sostenibile, la competitività e l’occupazione – Nel corso dell’incontro è stato ricordato che il risanamento fiscale e il ripristino dell’erogazione di prestiti all’economia devono andare di pari passo con riforme strutturali ben progettate, volte a promuovere lo sviluppo e l’occupazione, la competitività e il superamento degli squilibri macroeconomici. La priorità dovrebbe quindi essere data a investimenti sostenibili e al rafforzamento del mercato interno, attraverso l’incoraggiamento della concorrenza e gli investimenti nelle infrastrutture.
Sarà necessario sostenere e semplificare il contesto economico generale, rimuovendo ingiustificati oneri normativi e amministrativi per le imprese e facendo ulteriori sforzi per la modernizzazione della Amministrazione pubblica e l’utilizzo delle nuove tecnologie, a sostegno delle strategie di crescita.
Per affrontare l’elevata disoccupazione, il Consiglio ha infine sottolineato che le riforme dovranno mirare a rendere i mercati del lavoro più flessibili e dinamici, e favorire le categorie più a rischio, in particolare i giovani e le donne.