La Commissione UE ha dato il via libera a una proroga di altri dieci anni per il glifosato, l’erbicida più utilizzato al mondo: ecco come si è arrivati alla decisione, quali sono state le reazioni e quali saranno le conseguenze.
La decisione arriva dopo un impasse tra i Ventisette Stati membri, che non sono riusciti a trovare un accordo sul futuro di questo prodotto fitosanitario controverso. L’attuale autorizzazione scade entro metà dicembre, spingendo la Commissione a prendere una decisione “obbligata” per garantire la continuità dell’uso del glifosato in Europa.
Lo stallo dei paesi membri
In data 16 novembre, durante la commissione di appello, i rappresentanti dei paesi membri hanno raggiunto uno stallo, incapaci di ottenere una maggioranza qualificata. Questo impasse ha replicato quanto già accaduto un mese prima, con nessun cambiamento di posizione da parte dei paesi, ad eccezione dell’Italia.
L’Italia aveva inizialmente votato a favore della proroga nell’ottobre precedente ma avrebbe cambiato la sua posizione all’astensione. Le preoccupazioni riguardavano l’utilizzo del glifosato nelle fasi precedenti al raccolto. Solo Austria, Lussemburgo e Croazia hanno espresso un netto rifiuto al glifosato, mentre Francia e Germania si sono nuovamente astenute, contribuendo al naufragio delle possibilità di una decisione univoca.
Con l’incapacità dei Ventisette di prendere una decisione, la palla è ora nelle mani della Commissione, che diventa legalmente responsabile dell’approvazione del glifosato. Questo passaggio, puramente formale, vede l’esecutivo europeo seguire il parere dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare).
L’UE ha deciso: proroga di 10 Anni per l’utilizzo del Glifosato
L’ultima valutazione dell’EFSA, effettuata solo pochi mesi fa, non ha individuato aree critiche che impedirebbero un rinnovo dell’approvazione, nonostante alcune limitazioni nella valutazione, come il rischio alimentare per i consumatori e l’impatto sulla biodiversità.
Nonostante le incertezze e le controversie, la Commissione europea ha pertanto annunciato ufficialmente che procederà con il rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato per i prossimi dieci anni. La decisione si basa sulle valutazioni dell’EFSA e dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), insieme agli Stati membri dell’UE.
Tuttavia, sono previste alcune restrizioni, come il divieto dell’uso preraccolta come essiccante e la necessità di adottare misure per proteggere gli organismi non bersaglio.
Un argomento ancora molto controverso
Mentre la decisione è basata su valutazioni di sicurezza, le controversie e le restrizioni pongono comunque domande cruciali sull’uso continuato di questo erbicida diffuso in Europa.
Infatti, il dibattito sull’effetto nocivo dell’erbicida sulla salute umana, sugli animali e sull’ambiente rimane acceso, alimentato dalle posizioni divergenti dei paesi membri.
La sicurezza alimentare è una priorità innegabile, e la mancanza di una valutazione completa del rischio alimentare collegato al glifosato solleva preoccupazioni legittime. I consumatori europei, naturalmente, sono interessati a garantire che gli alimenti sulle loro tavole siano privi di residui nocivi.
La biodiversità, pilastro cruciale dell’equilibrio ecologico, è un aspetto che non può essere trascurato nell’analisi dell’uso del glifosato. La mancanza di una valutazione approfondita sull’effetto dell’erbicida sulla diversità biologica solleva domande su come il suo utilizzo a lungo termine possa influenzare gli ecosistemi circostanti.
In questo contesto, diventa imperativo che una valutazione più approfondita venga condotta su entrambi gli aspetti critici.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Assurdo poiché sappiamo che è altamente cancerogeno