Troppe sigle, troppe leggi, troppa burocrazia, troppi poteri decisionali: questi i mali principali del turismo secondo il Rapporto 2014 di Italiadecide, associazione per la qualità delle politiche pubbliche, presentato oggi a Palazzo Montecitorio. “Si deve cominciare dalla effettiva cooperazione tra i Ministeri, tra i livelli territoriali e tra tutti gli attori, come si è realizzata in Italia solo nei momenti di emergenza e di fronte a grandi scadenze. In questo senso, la scadenza rappresentata da Expo 2015 è una sorta di laboratorio”, si legge nel Rapporto.
Per Italiadecide, poi, l’attribuzione della competenza, in materia di turismo, al ministero dei Beni Culturali costituisce un fatto positivo “perché supera la logica del turismo come attività produttiva a se’ stante, prefigurando un’idea di turismo come strumento di governo del territorio”.
Tre le azioni proposte per rilanciare il settore sul territorio: interventi di pianificazione, con l’avvio di programmi di recupero edilizio e di rigenerazione urbana o il ripristino di un rapporto equilibrato tra città e campagna; ripensamento delle attività industriali verso più alti standard ambientali e tecnologici e rilancio di una agricoltura qualificata; infine interventi di promozione dell’identità dei luoghi. Il Rapporto indica poi nell’innovazione tecnologica e in particolare nella digitalizzazione del patrimonio culturale e ambientale una svolta decisiva per far conoscere e rendere fruibile l’Italia.
Infine Italiadecide suggerisce tre concorsi da lanciare durante il periodo dell’Expo: il primo sul turismo formativo ed esperienziale, “Grand Tour del XXI secolo: da Goethe al business man”, il secondo su “Cultura qualità e web. Vince l’offerta territoriale integrata”, il terzo dal titolo “Dal palazzo al paesaggio all’albergo: chi qualifica è primo”. I progetti vincenti dovrebbero essere presentati nel Padiglione Italia di Expo 2015.
Analizzando nello specifico i dati diffusi oggi dalle principali agenzie di stampa, secondo Italiadecide i mali che affliggono il turismo italiano sono le piccole dimensioni di impresa, l’arretratezza del Meridione, le regolamentazioni che non aiutano l’attività di impresa, l’elevata tassazione, la mancata realizzazione dell’Agenda digitale, la situazione precaria delle infrastrutture e un capitale umano non sempre all’altezza.
Niente grandi alberghi, niente grandi comitive – Secondo i dati Eurostat, nel 2012 le aziende italiane avevano 30 posti letto contro i 66 della Germania, i 75 della Spagna e i 175 della Francia, e i 60 della media Unione europea (dato relativo al 2011). Nella graduatoria delle principali catene alberghiere mondiali, il primo gruppo italiano è oltre il 150simo posto. I Bed & Breakfast, tra il 2003 e il 2012 hanno avuto un incremento del 60,% in termini di strutture e del 72,% in termini di posti letto. Oggi si contano in Italia 17mila agriturismi e 25mila B&B. Le strutture ricettive in Italia, nel 2012, sono in totale 157.228 con piu’ di 4,7 milioni di posti letto: il numero di alberghi e’ pari a 33.728 unita’ con 2.250.704 posti letto, leggermente in calo rispetto al 2011 e il numero degli esercizi extra-alberghieri risulta pari a 123.500 unita’ nel 2012 con 2.511.897 posti letto, in aumento rispettivamente del 3,1% e dello 0,9% rispetto all’anno precedente. In Italia, dunque, nel 2012, sono in crescita gli esercizi extra-alberghieri che, in generale, hanno una capacità ricettiva superiore rispetto a quella delle strutture alberghiere.
FONTE: Anci