Una delle ultime novità, in fatto di truffe telefoniche, è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Ma come proteggersi?
L’intelligenza artificiale è uno strumento utile in una miriade di campi, ma può anche essere pericoloso, se viene usato in maniera illegale.
L’ultima frontiera, nel campo delle truffe telefoniche, sono delle chiamate fatte con la clonazione del timbro della voce.
L’allarme è stato lanciato dagli esperti dell’azienda di sicurezza Trend Micro, dopo alcuni casi avvenuti negli Stati Uniti. E sarebbero arrivate anche le prime segnalazioni dall’Italia.
Ecco di cosa si tratta.
Truffe telefoniche intelligenza artificiale: come funzionano
Trend Micro ha delineato lo schema delle nuove truffe, che è quasi sempre lo stesso: i criminali raccolgono le informazioni dai social network delle loro vittime, incluse le foto e i video.
Poi, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici, replicano la loro voce, in modo da riprodurla nella maniera più accurata possibile. Si tratta della cosiddetta “clonazione vocale” e si attua quando la biometria vocale viene utilizzata per compiere frodi o estorsioni.
Parte della truffa può essere automatizzata mediante strumenti d’intelligenza artificiale e machine learning. Ad esempio, utilizzando un chatbot (software che simula le conversazioni umane, scritte o parlate), si possono fondere grandi set di dati di potenziali vittime, con diversi elementi, come la geolocalizzazione.
Fu emblematico, ad esempio, un caso in Arizona, quando una donna ricevette una chiamata, nella quale un anonimo affermava di aver rapito sua figlia. Con alcuni strumenti basati sull’intelligenza artificiale, il criminale era riuscito a replicare la voce e il pianto della bambina, da far ascoltare alla madre.
In quel caso, prima del pagamento del riscatto, la donna riuscì a verificare che sua figlia era al sicuro e che non era stata rapita. In seguito, la polizia ha classificato la chiamata come una comune truffa.
Come ci si può proteggere
Si tratta di truffe che utilizzano elevati livelli di tecnologia, ma possiamo proteggerci, utilizzando alcuni espedienti.
Come l’utilizzo di una parola chiave, da usare solo in caso di urgenza, per dimostrare che il dialogo sia reale e non una truffa.
In linea generale, viene consigliato di non perdere la calma, anche se si tratta di urgenze, cercando di analizzare la situazione con lucidità, soprattutto in caso di richieste di denaro.
È importante anche cercare di prevenire certe truffe. Per farlo, è consigliabile non pubblicare troppo materiale sui social network, perché possono diventare una miniera d’informazioni per i cybercriminali, come dichiarato spesso dal Garante della Privacy.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it