Truffe luce e gas in aumentoSecondo una recente indagine, nell’ultimo anno c’è stato un aumento delle truffe su luce e gas, ai danni di milioni di italiani. Ecco nel dettaglio.


Truffe luce e gas: in un momento storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da aumenti spropositati in bolletta, si aggiunge anche un’altra terribile tendenza.

Nell’ultimo anno, infatti, sono aumentate le truffe su luce e gas, per un danno stimato di oltre 505 milioni di euro.

Vediamo di cosa si tratta e come evitare di cadere nella trappola delle truffe.

Truffe luce e gas in aumento: i dati dell’ultimo anno

Secondo un’indagine di Facile.it, nell’ultimo anno sono stati 3,1 milioni gli italiani che hanno subito una truffa, nell’ambito di luce e gas, per un totale di 505 milioni di euro di danno economico.

Tra i canali più usati troviamo:

  • Finti call-center (44%);
  • Visite porta a porta (31%);
  • Altri canali (25%), come il phishing via mail, SMS e WhatsApp.

Il 54% dei truffati non denuncia la frode, per diversi motivi: il danno economico era basso (30%) o perché era certo che non avrebbe mai ottenuto un rimborso (26%).

Per molti, è difficile denunciare, perché significherebbe ammettere di essere stati ingannati e di non essere stati abbastanza “furbi” da evitare la truffa. Ma non c’è nulla di cui vergognarsi, poiché vengono utilizzate tecniche di persuasione che agiscono sia sul piano cognitivo che su quello emotivo.

Le truffe sono abbastanza trasversali, le vittime sono prevalentemente:

  • 8,9% uomini (rispetto al 5,3% donne);
  • 9,9% con titolo universitario (rispetto al 5,6% dei non laureati);
  • Fascia 35-44 anni (9,2%).

Truffe luce e gas in aumento: come evitarle

Il problema delle truffe è già noto alle autorità di vigilanza.

Ad esempio, Arera ha previsto un controllo incrociato dopo la stipula di un contratto: la società venditrice di luce e gas, infatti, è obbligata a richiamare il cliente, per verificarne la reale volontà di cambiare fornitore.

Come dichiarato dal report, è sempre opportuno verificare l’identità e l’effettiva appartenenza dell’operatore all’azienda per cui dice di lavorare.
Ma soprattutto, è importante non farsi prendere dalla fretta e dare una risposta all’operatore (spesso insistente) per la stipula del contratto.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it