truffa pedone investitoVa di moda un nuovo tentativo di truffa a danno di malcapitati automobilisti, che vengono ingannati in buona fede da delinquenti pronti a tutto: ecco che cos’è la cosiddetta truffa del pedone investito e come difendersi in questi casi.


Negli ultimi mesi si sono verificati diversi casi di truffa del pedone investito, dove uno o più individui simulano di essere stati investiti da un’auto sulle strisce pedonali per poi chiedere un risarcimento danni all’automobilista.

Questa pratica criminale non solo danneggia direttamente le vittime coinvolte, ma ha anche un impatto negativo sulla fiducia e sulla solidarietà all’interno della società. L’abuso della generosità e della compassione umana mette in discussione i valori fondamentali su cui dovrebbe basarsi una comunità civile.

Truffa del pedone investito: come difendersi e cosa fare

Scopriamone dunque di più sulle particolari dinamiche di questa tipologia di frode e su come bisogna difendersi in questi casi. Questa truffa ovviamente rappresenta un crimine serio, quindi è essenziale essere informati su questa forma di inganno e sapere come proteggersi.

È cruciale diffondere la consapevolezza su questa truffa per evitare che altre persone cadano nella sua rete. E ovviamente è importante ricordare che la stragrande maggioranza dei pedoni è composta da persone oneste e che non tutti gli incidenti sono ciò che sembrano.

Come avviene la truffa

I truffatori agiscono seguendo un modus operandi ben preciso:

  • Aspettano in prossimità delle strisce pedonali l’arrivo di un’auto.
  • Al sopraggiungere del veicolo, si gettano improvvisamente a terra, simulando di essere stati investiti.
  • In alcuni casi, i truffatori possono anche colpire l’auto per rendere la scena più credibile.
  • Una volta a terra, fingono dolore e chiedono all’automobilista un risarcimento per i danni presumibilmente subiti.
  • Sfruttando lo stato di shock o di paura dell’automobilista, i truffatori possono indurlo a consegnare denaro o firmare un accordo per il risarcimento del danno.

Come difendersi

Per prevenire e contrastare questa forma di truffa, è importante seguire alcuni semplici consigli:

  • Essere vigili alla guida: Prestare sempre attenzione, specialmente nelle zone prossime alle strisce pedonali.
  • Rallentare: Se si avvicina un pedone sulle strisce, ridurre la velocità e prepararsi a frenare.
  • Registrare l’incidente: In caso di tentativo di truffa, cercare di documentare l’accaduto con il telefono. Le prove video possono essere decisive per le autorità competenti.
  • Denunciare: Mai cedere alle richieste dei truffatori. È fondamentale denunciare immediatamente l’accaduto alle forze dell’ordine, anche in assenza di danni fisici.

Cosa fare se si è vittime della truffa

Se si cade vittima di questa truffa, è importante agire con prontezza e lucidità:

  • Mantenere la calma: Evitare discussioni con i truffatori e mantenere la calma.
  • Chiamare le forze dell’ordine: Richiedere immediatamente l’intervento della polizia stradale o dei carabinieri per denunciare l’incidente.
  • Fornire informazioni dettagliate: Se possibile, fornire alle autorità una descrizione accurata dei truffatori, del loro veicolo e del luogo dell’inganno.
  • Conservare prove: Conservare ogni prova dell’accaduto, come foto, video e ricevute di eventuali pagamenti.

Perché questa pratica è così deleteria sulla comunità?

La truffa del pedone investito alimenta un clima di diffidenza e sospetto tra automobilisti e pedoni, compromettendo la qualità delle interazioni sociali e la coesione nella comunità. Questo fenomeno evidenzia una disfunzione più ampia nella nostra società, in cui la ricerca del guadagno facile e il mancato rispetto per gli altri sono considerati accettabili da parte di alcuni individui.

Questo scenario solleva interrogativi importanti sullo stato della nostra società e sulla necessità di rafforzare i valori di integrità, rispetto reciproco e responsabilità individuale. È fondamentale che oltre alla punizione dei colpevoli, si lavori anche per promuovere una cultura basata sull’onestà e sulla solidarietà, in cui le persone si sentano responsabili del benessere degli altri e si oppongano attivamente a comportamenti fraudolenti e dannosi.

Questa truffa, quindi, non è solo un problema di sicurezza pubblica, ma richiede anche una riflessione più ampia sulla nostra moralità collettiva e sulla costruzione di una società più giusta e rispettosa.

Cosa dice il Codice della Strada in questi casi?

Ovviamente qui si aprono diversi scenari che coinvolgono sia i diritti del pedone, sia i rischi del conducente. Ma occorre anche valutare in modo preliminare quali sono anche le responsabilità del pedone che attraversa.

Attraversamento pedonale e responsabilità del cittadino

L’incidenza degli incidenti stradali che coinvolgono pedoni è un tema complesso, che spesso solleva discussioni sulla responsabilità delle parti coinvolte. Non sempre è il conducente dell’automobile ad essere considerato il solo responsabile. Il dibattito riguarda anche il comportamento dei pedoni e la loro responsabilità in determinate situazioni.

Il Codice della Strada, all’articolo 191, stabilisce i comportamenti che i conducenti devono adottare nei confronti dei pedoni. Questa norma sottolinea che i pedoni hanno il diritto di attraversare la strada nelle strisce pedonali e nei punti regolamentati dai semafori. Tuttavia, questo diritto non esclude l’obbligo di esercitarlo con prudenza e attenzione per evitare situazioni di pericolo per sé e per gli altri utenti della strada.

Spesso, si verifica un attraversamento pedonale imprudente quando il pedone decide di attraversare la strada in situazioni potenzialmente pericolose. Questo può accadere quando:

  • il pedone attraversa con il semaforo rosso
  • oppure quando lo fa al di fuori delle strisce pedonali
  • quando cammina lungo la strada di notte senza indossare abiti adatti alla visibilità
  • o infine quando attraversa il marciapiede rapidamente senza prestare attenzione agli automobilisti.

In questi casi, come indicato dalla sentenza di Cassazione ord. n. 26873/22:

la presunzione di colpa del conducente di un veicolo investitore, prevista dall’art. 2054, comma 1, cod. civ., non opera in contrasto con il principio della responsabilità per fatto illecito, fondata sul rapporto di causalità fra evento dannoso e condotta umana, e, dunque, non preclude, …, l’indagine sull’imprudenza e pericolosità della condotta del pedone investito, che va apprezzata ai fini del concorso di colpa”.

Cosa teme di rischiare il conducente del veicolo?

Ovviamente si tratta di una pratica che mette l’automobilista in una situazione in cui subisce una “leva” psicologica da parte del truffatore.

In generale, il Codice Civile, con l’art. 2054 prevede che: “Il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno.

Inoltre il nuovo Codice della Strada Legge 9/11/2021, n. 156 prevede che l’automobilista debba fermarsi anche per consentire l’attraversamento di chi è solo in procinto di farlo.

Il guidatore teme pertanto in queste circostanze di subire una causa in tribunale o il peggioramento di due classi di merito della Rc auto con un aumento fortissimo al rinnovo. O teme, ancora peggio, conseguenze di profilo penale, come il reato di omicidio e lesioni stradali.

E ovviamente messo alle strette cede al “ricatto”.

Cosa rischia il truffatore?

Ma invece cosa rischia il truffatore? A questo punto, il conducente del veicolo coinvolto può fare causa al truffatore e si entra nel penale. Se i giudici lo condannano, il finto pedone dovrà indennizzare l’automobilista.

Infatti in questi casi si tratta di reato di “truffa” e se reiterata di “truffa continuata e aggravata“: secondo l’articolo 640 del codice penale la pena prevista per il reato di truffa è la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 51 a 1.032 euro. La truffa aggravata come prevede invece una pena maggiore: in questi casi la pena prevista è la reclusione da uno a cinque anni e della multa da 309 a 1549 euro.

Il caso documentato a Roma

Sta facendo molto discutere in questi giorni un appello con denuncia video presentata da una nota pagina presente sui social, Welcome to Favelas, che segnala che a Roma, nella zona del Don Bosco, da giorni un individuo si fa investire sulle strisce pedonali per poi chiedere soldi ai malcapitati automobilisti truffati.

Ovviamente l’appello per i romani e dintorni è di fare particolarmente attenzione a questo losco individuo che, molto furbescamente, cerca di trarre in inganno cittadini in buona fede.
Qui di seguito trovate il video completo, apparso sulla pagina Instagram di Welcome to Favelas.

 

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Le reazioni social

Ovviamente il tentativo della pagina social di veicolare la denuncia di questa truffa è lodevole e merita un particolare apprezzamento.

Come però spesso accade lato social le reazioni degli utenti sono molteplici e tra le più disparate.

C’è ad esempio chi commenta criticando il sistema normativo attuale e le cattive consuetudini e abitudini: “Succede perché in questo paese abbiamo creato un mondo al contrario, in cui le auto hanno la precedenza sui pedoni. Attraversare a Roma ormai è una roulette russa. Questo è un criminale che ha trovato un modo di fare soldi, ma gli automobilisti anche sono dalla parte del torto.

C’è chi commenta con ilarità, sostenendo: “HO TROVATO LAVORO!“.

E poi c’è chi invece chi si lascia andare a commenti un po’ al limite come: “Confidiamo nell’ eroe che lo metta sotto per davvero

E infine c’è chi sottolinea, con un certo sarcasmo “Fosse la volta bona che ve imparate a fermarvi per far passare qualcuno sulle strisce.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it