Tredicesime: a dicembre 2021 lavoratori e pensionati quanto incasseranno per le gratifiche natalizie?
A dicembre, come ogni anno, saranno accreditate sui conti di lavoratori dipendenti e pensionati le tredicesime. Ricordiamo che la tredicesima mensilità (più comunemente conosciuta come tredicesima), è una mensilità retributiva aggiuntiva natalizia erogata a Dicembre come retribuzione ai lavoratori dipendenti.
Tredicesime 2021: ecco quanto incasseranno lavoratori e pensionati a Dicembre
Sono 17,8 i lavoratori e quasi altrettanti i pensionati a cui spetta la gratifica natalizia, il cui ammontare complessivo si attesta quest’anno a circa 36,4 miliardi di Euro.
Come sappiamo infatti essa spetta a:
- tutti i lavoratori dipendenti sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, sia pubblici che privati
- e ai pensionati.
I pensionati che hanno assegni previdenziali al di sotto del trattamento minimo Inps, nonché quelli che hanno un reddito al di sotto della soglia di 10.043,87 euro per un single e di 20.087,73 euro annui per i coniugati percepiranno inoltre un bonus natalizio di circa 150 Euro. (Il bonus destinato alle famiglie in difficoltà, invece, consiste in bonus per fare la spesa o comprare medicine che non annoveriamo in questo studio).
Le tredicesime rappresentano una boccata di ossigeno, che consentirà alle famiglie di dedicarsi, per chi potrà permetterselo, agli acquisti di Natale.
Tredicesima per lavoratori
La tredicesima rappresenta uno stipendio aggiuntivo – cd “retribuzione differita” – che deve essere pagato dal datore di lavoro al lavoratore dipendente entro il mese di dicembre dell’anno in essere.
Corrisponde ad 1/12 della retribuzione lorda annuale e deve essere calcolato sugli effettivi mesi di lavoro effettuati.
Ma serve aver lavorato tutti e 12 mesi? No. Chi ha lavorato meno mesi ha diritto a una tredicesima pari a un dodicesimo del totale percepito effettivamente nei mesi lavorati. Bastano 15 giorni lavorati perché il rateo venga contabilizzato.
Inoltre si considera nel calcolo la retribuzione globale, mentre non vengono considerati gli importi stipendiali non aventi carattere retributivo, quali ad esempio:
- maggiorazioni per lavoro straordinario
- indennità per ferie
- indennità per la reperibilità (nell’ipotesi di sevizio facoltativo)
- rimborsi spese
- indennità sostitutive.
Tredicesima per pensionati
La tredicesima che percepiscono a dicembre i pensionati, accreditata insieme alla pensione mensile, è pari all’assegno percepito mensilmente al titolo di pensione. E questo significa che a dicembre si riceve un doppio pagamento.
Anche qui, dunque, vale il calcolo dell’1/12 sul totale.
Ma questo vale soltanto per chi ha percepito la pensione da gennaio a dicembre e, quindi, per tutto l’anno. Per chi ha avuto accesso alla pensione nel corso dell’anno, invece, la tredicesima sarà calcolata sulle mensilità di pensione realmente percepite.
Esempio di calcolo
Ad esempio un lavoratore che ha tenuto servizio dal primo di marzo 2021 fino al 31 dicembre 2021 per 1000€ lordi mensili, iò calcolo da effettuare sarà:
- retribuzione lorda mensile X numero di mesi lavorati / totale mensilità
ovvero:
- [1.000€ (retribuzione lorda mensile) X 10 (numero di mesi lavorati) ] / 12 (totale mensilità) = 833,33€
Quanto rimarrà nelle tasche degli italiani?
Come ogni anno, però, gran parte degli importi saranno erosi dalle numerose scadenze di dicembre, nonché dall’insostenibile aumento dei prezzi registrato sulle bollette dell’energia e su molti prodotti.
Secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 36,4 miliardi del monte tredicesime solo il 9,7% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi.
Gran parte degli importi delle tredicesime sarà destinato, invece, prestiti, mutui e rate, la cui incidenza è pari al 26,1%.
Tale voce, da sempre in testa alla classifica delle voci che intaccano la gratifica natalizia, è seguita dai costi di bollette e utenze, a cui sarà destinato ben il 24,30% dell’importo totale (nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%). In tale contesto si inserisce anche la voce relativa all’incremento dei prezzi di beni e servizi, che inciderà per il 9,6% sul monte tredicesime.
La tabella con le principali voci di spesa sugli importi delle tredicesime
Di seguito, nel dettaglio, l’incidenza delle principali voci di spesa sugli importi delle tredicesime.
Voci di spesa | Parte della tredicesima impiegata |
Rc auto | 14,20% |
Prestiti / mutui / rate | 26,10% |
Bollette e utenze | 24,30% |
Aumento prezzi | 9,60% |
Tasse (TASI II casa, IMU II casa, TARI, bolli) | 16,10% |
Rimanenza | 9,70% |
Fonte: Federconsumatori