Il presidente Paolo Uggè ha incontrato a Bruxelles la commissaria ai Trasporti, Violeta Bul, in occasione della manifestazione organizzata per la formazione di giovani nel campo della logistica. “C’è una competitività falsata in un mercato drogato”.
L’Europa deve mettere in campo una serie di misure per contrastare il ‘dumping sociale’ che colpisce oggi il mercato dei trasporti, in particolare su strada e via mare, perché “c’è una competitività falsata in un mercato drogato” che rischia di penalizzare pesantemente gli operatori italiani. Questa, in sintesi, la richiesta che il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, ha rivolto a Bruxelles alla commissaria per i trasporti Violeta Bulc nel corso dell’incontro avuto in occasione della manifestazione organizzata in collaborazione con il Miur per la formazione di giovani nel campo della logistica. Una manifestazione che ha visto la presenza a Bruxelles di oltre 100 studenti, del sottosegretario Angela D’Onghia e di diversi europarlamentari.
“Tra il 2013 e il 2015 la quota delle merci in entrata nel nostro Paese trasportate da vettori italiani è diminuita del 60% con una perdita stimata in tre miliardi di euro mentre quella dei vettori di Paesi dell’Est è cresciuta del 700%”, ha detto Uggè ricordando che fenomeni analoghi sono stati registrati in Francia e Germania. Andamenti su cui incidono non solo retribuzione assai differenti, ma anche regole operative diverse. Anche nel campo marittimo, secondo Conftrasporto, alcuni armatori stanno abusando della possibilità di ricorrere a equipaggi extracomunitari falsando la concorrenza, specie quando si tratta di collegamenti interni o tra Paesi Ue. E per questo l’organizzazione chiede che a livello europeo sia garantito che almeno le flotte che beneficiano di aiuti garantiscano un aumento dell’occupazione di lavoratori comunitari.
Quanto al trasporto su strada, Conftrasporto si opporrà o ogni ulteriore processo di liberalizzazione del cabotaggio se prima non sarà stato adottato una sorta di contratto unico per i lavoratori ad alta mobilità – quali i conducenti di camion – e misure comuni in materia di retribuzione e previdenza. Ma all’Unione si chiede poi di favorire, magari attraverso incentivi fiscali adottati anche a livello nazionale, il rinnovo del parco circolante al fine di ridurre l’inquinamento. Lo scorso settembre a chiedere alla Commissione di intervenire per riportare condizioni accettabili di concorrenza nel settore dell’autotrasporto in Europa sono stati i ministri dei Trasporti di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Norvegia.