Test di medicina venduto su TelegramSecondo l’esposto di uno studio legale, il test di medicina di quest’anno è stato venduto su Telegram per 20 euro: ecco cosa succede.


Ieri, 5 settembre 2023, sono stati pubblicati i risultati delle graduatorie del test di medicina di quest’anno.
Ma è scattata la polemica: uno studio legale ha rivelato che il test, grazie a delle soffiate, è stato venduto su Telegram.

Proprio per questo, le graduatorie sono considerate da molti come “irregolari e falsate”. Ecco cos’è successo.

Test di medicina venduto su Telegram: i dettagli della questione

Uno studio legale ha presentato un esposto in procura a Roma, affermando che ci sia stata “inadeguatezza dei controlli da parte della Cisia”.
La questione gira attorno ad un gruppo di Telegram, che chiedeva di versare appena 20 euro, per poter superare l’esame di ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria.

Secondo gli avvocati che hanno presentato l’esposto, si tratta del più grande scandalo che abbia mai colpito il sistema del numero chiuso. Di conseguenza, la graduatoria pubblicata “è falsa”.
La storia è stata raccontata dal quotidiano la Repubblica: il test di medicina si è svolto in due sessioni, una ad aprile e una a luglio.

Il sistema prevede l’equalizzazione, ovvero ogni domanda ha un peso specifico, che viene attribuito in base a quanti hanno risposto correttamente.
Il problema, però, è che le domande equalizzate di aprile sono state ripetute a luglio.

Come spiegato dal legale:

“Sono nate chat, gruppi su Telegram, gruppi delle scuole di preparazione che invitavano ragazzi usciti dall’esame a postare domande appena ricevute. Quindi le domande sottoposte a migliaia di persone, che sono state esaminate ad aprile, sono state inserite in una banca dati. Quindi condivise, vendute e rese disponibili per luglio”.

Secondo gli avvocati:

“Bisogna considerare che molte scuole di preparazione ai test di ammissione, beneficiando di un gran numero di iscritti, hanno accumulato dai propri membri una vasta quantità di quesiti e hanno persino organizzato apposite lezioni mirate alla spiegazione delle domande già note”.

Gli avvocati sostengono che il Cisia (l’organo che ha elaborato il sistema) si sia accorto tardivamente del problema e che ci siano le prove che i rappresentanti dell’organo siano entrati nei gruppi per controllare la situazione, ma ormai era troppo tardi.

Il test, perciò, risulta irregolare e potrebbe essere annullato dal Tar, sconvolgendo l’inizio dell’anno accademico.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it