Inizialmente la Protezione Civile aveva lanciato l’allerta maremoto in Italia, in conseguenza del Terremoto avvenuto in Turchia e Siria: adesso la misura è stata revocata.
Un sisma di dimensioni catastrofiche ha colpito la Turchia e la Siria: il terremoto di magnitudo 7.8 ha finora causato oltre 900 vittime, numero purtroppo destinato a crescere.
Il sisma ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria: è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano.
Inizialmente si era anche generato allarme in Italia per un possibile maremoto conseguente alla forte scossa, che poteva anche lambire le coste italiane.
Terremoto Turchia-Siria: revocata l’allerta maremoto in Italia
Infatti, sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv, Il Dipartimento della Protezione Civile aveva diramato subito, durante la notte, un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane in seguito alla scossa di terremoto.
La Protezione Civile aveva raccomandato di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali.
Fortunatamente stamattina, invece, è arrivato il comunicato che revoca l’allerta.
Questo il comunicato della Protezione Civile italiana:
Il Dipartimento della Protezione Civile comunica che risulta revocata l’allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane in seguito al sisma di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria registrato alle ore 02.17. La revoca risulta disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
In cosa consistono le allerte da maremoto?
Come risaputo, il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua.
L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it