Secondo il giudice del tribunale civile, i risarcimenti, per le vittime del terremoto de L’Aquila, andranno ridotti per concorso di colpa: ecco cos’è successo.


Risarcimenti ridotti terremoto L’Aquila: secondo il giudice del Tribunale civile de L’Aquila, alle vittime per il crollo del palazzo, in via Campo di Fossa, a L’Aquila, andrà un risarcimento ridotto, per il terremoto del 6 aprile 2009.

Nel crollo del palazzo morirono 24 persone. Per questo, la decisione del giudice è stata accompagnata da non poche critiche, da parte dei famigliari delle vittime e dall’opinione pubblica.

Dopo la tragedia, infatti, gli eredi delle vittime avevano citato in giudizio (per milioni di euro di danni) il Ministero dell’Interno, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Comune de L’Aquila, per i mancati controlli durante la costruzione.

Le perizie, fatte dagli eredi delle vittime, avevano infatti evidenziato alcune irregolarità, in fase di realizzazione dell’immobile e una grave negligenza sulla vigilanza e l’osservanza delle norme poste dalla legge vigente.

Ecco cos’è successo.

Risarcimenti ridotti terremoto L’Aquila: la decisione del tribunale

La giudice Monica Croci, del tribunale civile de L’Aquila, ha accolto la richiesta di risarcimento da parte dell’Avvocatura dello Stato, verso i proprietari degli appartamenti del palazzo in via di Campo di Fossa, crollato durante il terremoto del 6 aprile 2009, che ha interessato il capoluogo abruzzese.

Nel crollo, morirono 24 delle 309 vittime totali del terremoto de L’Aquila del 2009 di magnitudo 6.3.

La giudice ha riconosciuto un risarcimento parziale, ritenendo che una parte delle colpe sia da attribuire alle vittime stesse. Una sorta di “concorso di colpa”, poiché le vittime non sono fuggite dopo le prime scosse di terremoto.

Nella sentenza della giudice, si legge:

“Fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile. Concorso che tenuto conto dell’affidamento che i soggetti poi defunti potevano riporre nella capacità dell’edificio di resistere al sisma per essere lo stesso in cemento armato e rimasto in piedi nel corso dello sciame sismico da mesi in atto, può stimarsi nella misura del 30 per cento. Ne deriva che la responsabilità per ciascun Ministero è del 15 per cento e per il residuo 40 in capo agli eredi del costruttore Del Beato”.

Risarcimenti ridotti terremoto L’Aquila: le reazioni alla sentenza

terremoto l'aquila risarcimenti ridottiOvviamente, la decisione della giudice ha sollevato molte polemiche da parte degli eredi delle vittime, suscitando indignazione anche dal web.

A parlare è l’avvocatessa Maria Grazia Piccinini di Lanciano, madre di Ilaria Rambaldi, studentessa universitaria morta nel crollo del palazzo:

“Una sentenza che appare assurda, a voler esser buoni. Scopro, dopo aver atteso quasi 14 anni, che a L’Aquila erano tutti aspiranti suicidi. Una vergogna infinita attribuire colpe alle vittime, perché significa non conoscere la storia di quel sisma e gli eventi che hanno preceduto il disastro. Una ricostruzione fantasiosa, con concetti precostituiti. Erano le 3.32, dove doveva stare mia figlia, se non a dormire? A L’Aquila, dopo le prime scosse, tutti sono rientrati a casa. Non c’era un allarme, non c’era un campo dove potersi rifugiare, non c’era nulla… Dove sarebbe dovuta andare mia figlia? Inaudito. Ma faremo ricorso”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it