Oltre 21.000 case senza corrente elettrica e più di 70 frazioni isolate nelle Marche. E’ questo il bilancio odierno determinato dall’emergenza neve a cui si sono sommati i problemi causati dalle 4 forti scosse di terremoto di ieri mattina.
Le frazioni ancora isolate sono 56 nell’ascolano, tutte le frazioni di Montefortino e Amandola nel fermano, molte frazioni di Bolognola, Pieve Torina, Visso, Fiastra, Penna San Giovanni, Cessapalombo, Fornace, Camerino, Sarnano, Gualdo, Ussita e Fiordimonte nel maceratese. Riattivata la corrente in 9.000 case. Al momento ne sono sprovviste ancora 21.000. L’Enel sta lavorando sul piano di rientro. A Bolognola, dove persiste il rischio valanghe, il sindaco Cristina Gentili ha predisposto l’evacuazione di 60 persone che saranno trasferite in hotel.
Tutti i Comuni del versante ascolano, maceratese e fermano sono infatti innevati con neve alta fino a 3 e 4 metri e le nuove scosse hanno innescato una serie di slavine. La zona più critica resta quella di Ascoli. Sono circa 60 i Comuni marchigiani che chiedono turbine, pale gommate con catene e personale per rimuovere gli alberi caduti. Molte famiglie sono isolate, soprattutto nelle frazioni e non hanno possibilità di comunicazione. Tutti gli uomini e i mezzi a disposizione, pubblici e privati, sono al lavoro ma non sono sufficienti per fare fronte ad una situazione che in Regione definiscono “senza precedenti”. La Protezione civile ha chiesto aiuto alle altre Regioni. Dopo i contingenti già arrivati questa mattina da Bolzano e dal Veneto, altri contingenti sono partiti ancora da Bolzano e dall’Emilia-Romagna.
Tra Ascoli, Macerata e Fermo le Province stanno impiegando più di 170 spazzaneve. Ad Ascoli in azione una turbina, 44 spazzaneve e 5 ditte con ruspe gommate, a Fermo impiegate 20 ditte specializzate su 20 comprensori con 30 spazzaneve e 6 ruspe gommate mentre nel maceratese coinvolte 50 ditte private impegnate con 100 mezzi, 5 turbine e 20 autocarri trattori. A questi poi si aggiungono i mezzi dei singoli Comuni. In arrivo inoltre uomini e mezzi per affrontare l’emergenza neve da Bolzano (2 squadre), Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.
“E’ una catastrofe“. Il presidente della Regione Marche non usa mezzi termini per definire la situazione che stanno vivendo le popolazioni marchigiane colpite dal sisma, dopo il terremoto di agosto e ottobre e le forti nevicate di questi giorni e le ultime scosse.
“All’emergenza che stiamo vivendo da agosto si è aggiunta la neve alta fino a due metri- spiega Ceriscioli- Tante realtà isolate e difficoltà diffuse. Situazioni a cui si sono aggiunte le scosse ulteriori di oggi che hanno creato una situazione catastrofica. Tanto che sulle strade il combinato neve-terremoto ci ha costretto per la prima volta a lanciare un allarme slavine“.
L’Invg (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ha realizzato il video dell’animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di magnitudo 5.5 con la scossa delle 11.14 di ieri che ha coinvolto le province di L’Aquila e Rieti.
Le onde di colore blu indicano che il suolo si sta muovendo velocemente verso il basso, quelle di colore rosso indicano che il suolo si sta muovendo verso l’alto. L’intensità del colore è maggiore per spostamenti verticali più veloci.
Ogni secondo dell’animazione rappresenta un secondo in tempo reale.
La velocità e l’ampiezza delle onde sismiche dipende dalle caratteristiche della sorgente sismica, dal tipo di suolo che attraversano e anche dalla topografia. Esse, quindi, non si propagano in maniera uniforme nello spazio e luoghi posti alla stessa distanza dall’epicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa.