Un’applicazione e una piattaforma sul web per creare un filo diretto tra medico e paziente, una serie di domande pre-impostate per facilitare la descrizione del problema, la possibilità di segnalare in tempo reale al medico gli eventi avversi e i problemi di adesione alla terapia. Passa anche attraverso smartphone e PC la lotta al tumore al polmone, il big killer, prima causa di morte negli Stati Uniti, che ogni anno fa registrare oltre 400.000 casi in Europa e circa 41.000 in Italia: “Mentre nell’era della chemioterapia questi pazienti erano sottoposti a controlli piuttosto frequenti, con le terapie orali gli accessi all’ospedale si riducono- dichiara Filippo De Marinis, direttore dell’oncologia toracica all’Istituto Europeo Oncologico di Milano- questo comporta che la segnalazione delle avversità non sia adeguata e di conseguenza può essere trascurata la gravità della tossicità legata ai farmaci presi per via orale”.
È proprio su questo aspetto che si concentra l’innovazione di IPM (Improving Patient Management), sistema a più canali disponibile su App Store e su Google Play per i sistemi Ios e Android: “La possibilità di avere a disposizione un sistema da utilizzare in modo semplice attraverso uno smartphone o un computer è vantaggiosa sia per il paziente che per il medico- prosegue De Marinis- È sufficiente che il paziente invii un messaggio per avere un consulto e un intervento efficaci”. Quindi da oggi i pazienti affetti da tumore polmonare e in terapia con farmaci biologici possono usufruire di un canale digitale diretto per contattare il medico e dunque aggiornarlo sulla gestione della terapia: a offrirlo, l’innovativo servizio IPM (Improving Patient Management), messo a punto dalla società di sviluppo software Dot grazie a un contributo della casa farmaceutica Roche.
“Quando Dot ci ha presentato il progetto, abbiamo subito visto nel servizio IPM uno strumento che sarebbe andato a rispondere alle necessità dei pazienti con tumore al polmone e a quella degli oncologi- commenta l’oncologa Caterina Golotta del Country OncoHematology Medical Affairs- e questo impegno in Italia si concretizza in un investimento di ricerca clinica che in ambito oncologico ammonta a circa 30 milioni di euro con ben 145 studi attivi”, studi che hanno dato la possibilità “a circa 9.000 pazienti” di beneficiare della terapia innovativa. È ancora Golotta a specificare come “nel carcinoma polmonare, sempre nel 2015, sono stati investiti circa 2 milioni di euro con 16 studi ancora attivi”. Ma come funziona il sistema nel suo specifico? A spiegarlo è l’amministratore delegato di Dot, Luca Morelli: “IPM è un sistema dedicato alla gestione del paziente e caratterizzato dalla sua velocità”, spiega Morelli, e così “il medico riceve la segnalazione in tempo reale e grazie a una serie di funzioni inserite nell’applicazione può programmare il suo intervento”. Non solo, ma “utilizzando l’approccio d’urgenza e non quello cronologico, aiuta il medico stesso a gestire le priorità”. Novità anche per quanto riguarda le modalità con cui il paziente può inoltrare la segnalazione: “Con un messaggio di testo- conclude Morelli- al quale può allegare immagini o videomessaggi”. Insomma, il servizio IPM è dedicato per ora ai pazienti con carcinoma polmonare ma non è escluso che in futuro possa essere esteso anche per altre patologie.