Se un vicino non fa la raccolta differenziata, è lecito installare le telecamere, nel condominio, per multarlo? Ecco cosa dice la legge.
Telecamere condominio raccolta differenziata: può capire che alcuni condomini non si rispettino le regole date durante l’assemblea condominiale.
Un esempio può essere la raccolta differenziata, che spesso alcuni cittadini non rispettano, inficiando la buona condotta degli altri.
La legge, però, legittima l’installazione delle telecamere per poter beccare “in flagrante” il condomino che non fa la raccolta differenziata.
Vediamo insieme nel dettaglio.
Telecamere condominio per raccolta differenziata: il condominio può dettare le regole?
Il condominio ha la facoltà di imporre delle sanzioni, per chi non rispetta il regolamento o le delibere assembleari.
L’articolo 70 delle Disposizioni per l’attuazione del Codice Civile prevede che
“per le infrazioni al regolamento di condominio, può essere stabilito, a titolo di sanzione, il pagamento di una somma fino a 200 euro e, in caso di recidiva, fino a 800 euro. La somma è devoluta al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie”.
Le norme del condominio vengono deliberate durante l’assemblea, se la maggioranza degli intervenuti è d’accordo (ricordiamo che la maggioranza deve rappresentare almeno la metà dei condomini).
La mancata raccolta differenziata può essere sanzionata?
Il mancato rispetto delle regole sulla raccolta differenziata è una delle cause più frequenti di sanzioni nei condomini.
Per poter sanzionare il condomino che sbaglia alla Polizia Municipale, occorre presentare delle prove. Per questo, spesso il condominio delibera la possibilità di raccogliere una documentazione fotografica e video, attraverso gli impianti di videosorveglianza, installati appositamente per trovare i responsabili.
Ma è legale installare le telecamere per trovare chi sbaglia?
Secondo quanto affermato nelle Linee guida 3/2019 dell’Epdb (European Data Protection Board), l’installazione delle telecamere è legale.
L’installazione delle telecamere deve essere messa per iscritto e deve tenere conto di due fattori:
- La mancanza di altri sistemi meno invasivi, rispetto alla videosorveglianza, per i diritti e le libertà delle persone fisiche;
- La presenza di un motivo concreto e attuale che ne preveda l’installazione.
Se bisogna controllare chi non fa la corretta raccolta differenziata, le telecamere devono puntare solamente nel punto della raccolta dei rifiuti, evitando di riprendere altri passanti.
Per quanto riguarda lo stato di necessità, occorrerà allegare la delibera con le varie sanzioni, cui il condominio deve sottostare, a causa dell’illecito di alcuni condomini.
Telecamere condominio per raccolta differenziata: come procedere con l’installazione
Fatta la valutazione sull’installazione, occorre ottenere il consenso della maggioranza dei presenti all’assemblea, che deve rappresentare almeno la metà dei millesimi dell’edificio.
Per poter rispettare le regole del Garante della Privacy, occorrerà seguire queste regole:
- Affiggere un cartello, in un luogo visibile anche di notte e prima del raggio d’azione della telecamera, che avvisi i passanti della presenza delle stesse;
- I filmati dovranno essere custoditi da un responsabile del trattamento, che abbia i requisiti tecnici e organizzativi, previsti dall’art.28 del GDPR, che potrà visionarli solo se si presenterà la necessità di punire un comportamento illecito e non per altri fini;
- I filmati potranno essere conservati per il tempo strettamente necessario per reperire eventuali condotti illecite, ma comunque per un periodo non superiore ai 7 giorni lavorativi oppure per 24/48 ore, in caso di area con un dipendente (portiere), come definito dall’art.4 dello Statuto dei Lavoratori.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it