Alcune interessanti riflessioni in merito alla tassazione sulle rendite immobiliari in Italia.
Per rendita immobiliare si intende tratta di un tipo di investimento che consiste nel percepire, di mese in mese, l’utile derivante dalla locazione dell’immobile, e in genere si caratterizza per la sicurezza che dà e per la crescita costante, progressiva e sicura del capitale.
Ovviamente questo tipo di rendita non può essere esentasse.
La tassazione delle trasformazioni urbane è assegnata in misura preponderante alla fiscalità dei comuni attraverso gli oneri di urbanizzazione (primaria e secondaria) e i contributi di costruzione, che sono pagati dai costruttori per i costi che i comuni devono affrontare per consentire l’utilizzo degli edifici (infrastrutture), per adeguare i servizi ai nuovi residenti e per i disagi arrecati nella fase di costruzione.
Una importante riforma degli oneri di urbanizzazione è stata introdotta con l’art. 17 della legge “Sblocca Italia” del 2014, subito integrata nel Testo unico delle disposizioni in materia Edilizia (Dpr 6.6.2001 n. 380, art. 16(L) comma 4.d–ter).
Infatti, al di là degli oneri tradizionali, introduce un “contributo straordinario” sul “maggior valore generato da interventi su aree o immobili in variante urbanistica o in deroga (…) in misura non inferiore al 50 per cento”.
E adesso anche il anche il governo Draghi deve affrontare nel nostro paese il tema delle tassazione delle
rendite immobiliari ed edilizie che nascono dai processi di trasformazione delle città.
Tassazione delle rendite immobiliari: “La congiura del silenzio”. Un intervento del professor Roberto Camagni su lavoce.info
Riportiamo qui di seguito, infine, parte dell’intervento del professor Roberto Camagni su lavoce.info, disponibile anche sul sito di ALI – Autonomie Locali Italine.
“La tassazione delle trasformazioni urbane è così bassa da rendere il nostro paese un paradiso fiscale in questo campo. Ma dal 2014 una legge consente di tassare le grandi rendite immobiliari. Ignorata dalle regioni, sarà ripresa dalla riforma fiscale? Alle prese con una cruciale riforma dell’imposizione fiscale, anche il governo Draghi sembra prigioniero della congiura del silenzio che si è affermata nel nostro paese in tema di tassazione delle rendite immobiliari ed edilizie che nascono dai processi di trasformazione delle città”, così Roberto Camagni, già professore associato e ora titolare a contratto di Diritto Tributario sia presso il Dipartimento di Impresa e Management sia presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Luiss-Guido Carli, inizia il sui intervento su lavoce.info.
Il testo completo dell’intervento è disponibile a questo link.
Fonte: ALI - Autonomie Locali Italiane (tratto da lavoce.info)